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LA CORSICA RIBELLE CHE VUOLE L’INDIPENDENZA

CORSICAdi ROMANO BRACALINI – Alle elezioni regionali nel 2015 ha vinto il partito indipendentista nato dalla fusione di “Femu a Corsica” autonomista, e di “Corsica libera” indipendentista con oltre il 35,5% dei voti contro la sinistra che ha ottenuto il 28,5%,la destra con il 27% e l’estrema destra di Marine Le Pen sotto il 10%.

Il presidente eletto Talamoni ha fatto il suo discorso in lingua corsa per rivendicare l’orgoglio isolano. Ma difficilmente gli indipendentisti da soli vincerebbero se Parigi concedesse il referendum. La maggior parte dei Corsi vuol restare francese per continuare a percepire le pensioni statali e godere degli impieghi nell’amministrazione francese.

La Corsica non è ma stata dei Corsi. Romani, arabi, e poi genovesi e pisani si erano spartiti l’isola. Tutti avevano adottato il principio del “Divide et impera”. Qualcosa cambiò quando Genovesi e Pisani si fecero la guerra,ma non per i corsi.

Nel 1284 nella battaglia della Meloria,uno scoglio davanti a Livorno, i genovesi sconfissero i pisani e il dominio dell’isola passò interamente ai genovesi.

Nella prima metà del 700 fu Pasquale Paoli a ingaggiare la guerra contro Genova e nel 1755 cacciati i genovesi in cruenti battaglie proclamò l’indipendenza dell’isola con una Costituzione scritta in italiano, una bandiera, il moro bendato in campo bianco, una capitale, Corte, e una università. Costituzione che fu lodata da Jean-Jaques Rousseau come una delle più moderne d’Europa.

L’indipendenza durò poco. Genova minacciò gravi sanzioni e chiese l’aiuto militare della Francia che ambiva a fare della Corsica un suo avamposto militare nel Mediterraneo Occidentale. Paoli lasciò senza risposta le ingiunzioni di Genova che stremata e indebitata vendette la Corsica alla Francia ottenendo in cambio un sussidio di 2 milioni di franchi.

Pascal Paoli si ribellò a quell’odioso baratto e prese le armi contro i francesi ma nel 1768 venne definitivamente sconfitto nella battaglia di Ponte Nuovo. Cominciava il dominio francese.

Napoleone nato nel 1769 a Ajaccio si sentiva interamente francese e proibì l’uso dell’italiano nell’isola, ma il fascismo nel suo provincialismo velleitario fece di Napoleone un “eroe italiano” e promosse con Gioacchino Volpe un irredentismo italiano in Corsica. Poche migliaia di corsi si dichiararono italiani più in base al loro credo fascista che per convinzione nazionale.

“Tunisi, Nizza e Corsica fatal”, cantava la propaganda fascista. Ma quando gli italiani sbarcarono in Corsica furono sorpresi di essere accolti a fucilate.

Gli italiani si comportarono come nazisti saccheggiando e fucilando i partigiani che catturavano. L’occupazione terminò nel 1943 e furono i francesi di ”France libre”, del generale De Gaulle, ad essere spietati con i corsi che avevano collaborato con il nemico italiano.

La lotta politica riprese negli anni ‘60 con l’inizio del turismo di massa che invadeva l’isola e l’arrivo dei primi immigrati arabi che lasciavano l’Algeria diventata indipendente nel 1962.

Sui muri comparvero le scritte: “Corsica libera” “Francesi fora”, “Arabi fora!”. Nel 1976, sul modello di lotta algerino, nacque il FLN Corso.

Furono compiuti migliaia di attentati dinamitardi contro sedi militari e di governo, e contro gli alberghi visti come strutture dello sfruttamento del “colonialismo francese”. Più tardi il FLN attaccò l’uomo. Furono compiuti agguati mortali a prefetti e comandanti della Gendarmerie. Il Fronte non colpiva alla cieca. Le sue vittime designate erano i simboli del potere francese.

Il FNL Corso era alleato con l’IRA irlandese e l’Eta basca.Aveva talune affinità con il movimento indipendentista “Corsica Nazione”. Nel 1983 il FLN si sciolse per costituire un’ala politica legale,”A Conculta Naziunalista”.

Restavano alcune frange armate come “Corsica nazione”. C’erano altri movimenti come “L’Unione di u Populo Corso” di Edmond Simeoni che chiedeva l’autonomia nell’ambito dello stato francese.    Oggi il fronte indipendentista e autonomista è molto frazionato.

La Corsica conta circa 300.000 abitanti. Si calcola che almeno il 60% sia a favore della Francia. Tra i giovani prevale il sentimento indipendentista.

Dopo decenni di lotte la Corsica aveva ottenuto uno Statuto speciale ed era stata divisa in due dipartimenti: l’Haute Corse,con capitale Bastia, e la Corse du Sud, con capitale Ajaccio, con una università bilingue, francese e corso, a Corte, la città di Pascal Paoli. Ma dal 1° gennaio 2018 la Corsica è tornata alla “Collettivà unica” con la soppressione dei due dipartimenti. La strada dell’indipendenza è ancora lunga, semmai verrà raggiunta.

 

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