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Zaia vuole l’autonomia come in Trentino Sud Tirol. Agli indipendentisti non basta

 

trentin

di ENZO TRENTIN  – Da molto tempo il governatore del Veneto va dichiarando di voler indire un referendum consultivo  per l’autonomia del Veneto, allo scopo di far assomigliare la sua Regione a quella autonoma del Trentino-Alto Adige.

Naturalmente molti autentici indipendentisti bocciano quest’idea. L’autonomia è cosa diversa dall’indipendenza che Luca Zaia afferma di desiderare. E, detto en passant, non capiscono nemmeno perché i molti partiti o movimenti sedicenti indipendentisti, come pure gli svariati governi e autogoverni del popolo veneto, non si siano ancora espressi sull’opportunità, o meno, di spendere 14 milioni di euro, di denaro pubblico, per conferire un mandato a Zaia per trattare con il governo nazionale. In fondo, essi constatano che egli ha già un mandato elettorale per risolvere i problemi della Regione che presiede, ed è profumatamente pagato per questo. Dunque…?

Gli indipendentisti di cui sopra nutrono seri dubbi che Luca Zaia abbia consapevolezza del corretto metodo democratico, sia sulla conoscenza del funzionamento delle istituzioni della Regione a Statuto speciale. Infatti, costoro ricordano che da oltre un anno numerosi comitati e associazioni hanno depositato – senza ottenere ad oggi alcuna risposta – più petizioni all’apposito ufficio regionale, con cui chiedono l’introduzione di autentici strumenti di democrazia diretta allo scopo di poter deliberare, e che con il referendum consultivo non c’entrano assolutamente nulla.

Gli indipendentisti rammentano al Governatore veneto che, in questi giorni, Iniziativa per più democrazia (Initiative für mehr Demokratie) onora il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, per aver sostenuto e aver convinto la maggioranza del Consiglio provinciale a far valere per il referendum consultivo sul piano di risanamento dell’aeroporto di Bolzano le seguenti cinque condizioni basilari che lo qualificano come un referendum confermativo:

  1. effettuazione della votazione referendaria su una materia che è di competenza della Giunta provinciale.
  2. la decisione dei cittadini avviene prima della delibera definitiva.
  3. l’esito della votazione per la rappresentanza politica è vincolante.
  4. la votazione è valida indipendentemente dalla misura di partecipazione dei cittadini al voto.
  5. garanzia di un’informazione dei cittadini equa e corretta attraverso un opuscolo consegnato per posta agli elettori.

La posizione sostenuta dal Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, è esemplare e di buon esempio per la regolamentazione degli istituti di democrazia diretta. Implica la convinzione che anche le delibere della Giunta devono corrispondere alla volontà maggioritaria dei cittadini, volontà che può essere verificata solo se i cittadini hanno la facoltà di esercitare il diritto referendario rispetto alle delibere di Giunta sotto le condizioni descritte.

Per questo motivo Initiative für mehr Demokratie ha conferito la “Rosa della Democrazia” e un attestato, che sono stati consegnati pochi giorni fa in occasione di un incontro avente per oggetto la nuova legge per la democrazia diretta. Tale cerimonia s’è svolta nell’ufficio del presidente. Con la consegna il Presidente è stato incoraggiato a far sì che le condizioni da lui sostenute con convinzione vengano riprese nella nuova legge provinciale sulla democrazia diretta, affinché valgano anche per uso che i cittadini faranno di questi strumenti.

Con la “Rosa della Democrazia” l’Iniziativa per più democrazia onora chi si impegna maggiormente nella realizzazione di nuove forme e regole valide per la partecipazione democratica dei cittadini alla ricerca delle decisioni migliori.

Una rosa rossa in un cilindro di vetro, nel 1972 è stato l’elemento di una performance dell’artista Joseph Beuys. La rosa da allora è simbolo di iniziative mosse dal rispetto della dignità dell’essere umano che perseguono la realizzazione, sempre più avanzata, dell’idea della democrazia. La “Rosa” è stata in precedenza conferita ai Comuni di: Fiè, Lana, La Val, San Candido, Ortisei, Varna e Verano.

Stante le attuali condizioni della Regione Veneto, gli indipendentisti dubitano che un tale riconoscimento possa essere conferito a Luca Zaia ed ai suoi colleghi Consiglieri regionali.

 

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