Zaia lancia Salvini: il leader è lui, è il nostro Varenne

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E’ Matteo Salvini “l’unico che può garantire un progetto” che sia “di rottura” con la situazione attuale “ma anche di governo”. In attesa dell’annuncio del leader del Carroccio, che potrebbe arrivare sabato a Firenze, Luca Zaia, governatore del Veneto, alla vigilia di un tour in Sud America per la campagna per il ‘no’ al referendum costituzionale in cui incontrerà anche le comunità di veneti emigrati, affronta il tema delle prospettive del centrodestra, di cui, nei mesi scorsi, è stato anche indicato come possibile candidato premier.

“E’ ora di scaldare i motori – spiega all’Agi – un leader lo abbiamo e si chiama Matteo Salvini. Sono figure che non si costruiscono a tavolino, è una cosa genetica. Per me che mi intendo di cavalli, è come un cavallo buono. Un mio amico ha avuto la fortuna di trovarsi in stalla Varenne quando era un puledro: noi il nostro Varenne lo abbiamo ed è Salvini”. Proprio l’altro giorno il ‘capitano’ del Carroccio, intervistato dall’Agi nel corso del nuovo format ‘Viva l’Italia’, ha promesso “fuochi artificiali oratori” per la manifestazione del fronte del ‘No’ di Firenze in programma sabato: una platea dalla quale potrebbe lanciare la propria Opa sul centrodestra.

“Io faccio da coach, se c’è un progetto concreto basta poco, anche meno di 5-6 mesi”, ha detto Salvini, che sta già pensando alla squadra, al dream team nel quale coinvolgere leghisti di primo piano ma anche “persone interessanti fuori dalla Lega, che potrebbero comporre la mia squadra di governo”.

Rincara Zaia: “Salvini ha tutte le caratteristiche per fare il leader e penso che rispetto al panorama che ci si presenterà davanti, con Matteo Renzi da una parte e Luigi Di Maio dall’altra, sia l’unico che possa garantire un progetto di rottura e di governo, trumpista”. Il governatore del Veneto sottolinea che Salvini “ha saputo portare la Lega dal 3 al 14 per cento, ha una squadra di governo fresca, che sa amministrare, e un popolo e una base che lo sosterranno in questa avventura”.

Un’avventura che si confronterà con un mondo “che va in una direzione chiara”, quella “della fine del Grande Fratello e del voto teleguidato”. La direzione, per Zaia, è quella “dell’esaltazione della foresta che cresce, che è il popolo. Si torna ai dettami dell’Illuminismo e ai principi del Contratto Sociale di Rousseau: il popolo elegge delle persone per essere rappresentato, ma nel momento in cui le istituzioni non rappresentano più il popolo, questo le deve mandare a casa”, spiega il presidente del Veneto, secondo cui “il populismo non è un concetto negativo, ma un qualcosa che deve esaltare la volontà del popolo. Se qualcuno si vergogna di seguire queste volontà, deve starsene a casa”.

E di fronte a questo scenario, conclude Zaia, “mai come ora una forza politica con una guida come Matteo Salvini può portare avanti questa linea, che è una nuova opportunità. Al di là  delle formulazioni il nostro obiettivo dev’essere questo e dobbiamo fare quadrato attorno a questo progetto”. (Agi)

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