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Voto vicino, i segretari fanno le liste e si liberano degli oppositori. Ma chi farà cadere il governo? Intanto Bossi: “I partiti spariranno…. Solo alleanze”

elezioni

di  STEFANIA PIAZZO – I partiti hanno detto la loro. Al voto subito…. E forse questa è la volta buona dopo la sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum. Parole più o meno sovrapponibili in tutte le direzioni. Conviene a tutti i segretari di partito. Conviene a Matteo Renzi che, ancora in carica come leader del Pd, può definitivamente far fuori i suoi avversari dentro al partito. In fin dei conti comanda ancora lui. Conviene a Matteo Salvini, che vuole far spazio ai suoi leali collaboratori, togliendo di mezzo i parlamentari al secondo mandato. Fa le liste e ripulisce la Lega con quelli  più fedeli all’asse con la Le Pen che non al sogno del federalismo, dell’indipendenza. Conviene a Berlusconi, che torna e decide, anche se ogni volta lo danno per morto. Insomma, il voto più vicino è un’ipotesi più concreta che non un voto lontano. Ma c’è un però.

Se è opinione di molti un voto prossimo, come manderanno a casa Gentiloni? E poi, con chi si alleerà Matteo Salvini, nel caos del centrodestra?

Una cosa è certa e l’ha detta Umberto Bossi. La sentenza della Consulta “obbliga i partiti esistenti a scomparire e fare alleanze con altri. Non mi sembra questa democrazia. I giudici hanno ascoltato troppo i partiti”. Lo ha affermato il Senatur commentando con LaPresse la decisione della Corte sull’Italicum. “Abbiamo ereditato il pasticcio che ha fatto Renzi – aggiunge – Così nessuno riesce a vincere” mantenendo il premio di maggioranza al 40%. Si andrà subito al voto come chiede il Movimento 5Stelle? “No, se teniamo valide le parole del presidente della Repubblica” di armonizzare le due leggi di Camera e Senato”. Ma ritoccare la legge non vuol dire andare alle calende greche. Chi vuole regolare i conti in casa, lo vuole fare in fretta finchè comanda il partito. Infatti, come tecnicamente spiega anche Alessandro de Angelis sull’Huffgingtonpost.it, “Il punto chiave che consente la forzatura sono i capilista bloccati, che la Corte non mette in discussione. I famosi “cento capilista” che i partiti si possono nominare. Facciamo un esempio. Con questa legge Berlusconi, che prende meno di cento seggi alla Camera, si nomina tutto il suo gruppo parlamentare. Renzi ne prende attorno ai 200, dunque ne nomina mezzo. Il grosso della Camera è di nominati. Proprio il criterio di nomina aiuta il tentativo di un blitz sulle elezioni anticipate. Perché produce un riflesso d’ordine con gli aspiranti nominati che hanno paura di essere fuori dalle liste, saldamente nelle mani di Renzi”.

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