“Gentile Vittoria, sono Stefania Piazzo, direttore del quotidiano l’indipendenzanuova.com Ho letto il pezzo sul patto stato-mafia e mi piacerebbe poterlo ripubblicare sul mio giornale citando l’autore. è possibile?”.
Non si poteva infatti risalire all’autore, il testo non riportava all’inizio e alla fine una firma. Uscivamo così citando il movimento che lo aveva rilanciato, evitando di esporre il nome di un privato cittadino.
Ma ieri sera ci è giunto questo messaggio, ad un anno e mezzo dalla nostra richiesta di chiarimento, da parte di Vittoria Longo.
“Ho trovato il mio articolo pubblicato su indipendenzanuova.com a cura del Movimento di Insorgenza Civile, senza alcuna citazione della fonte. Ho già pubblicato una mia nota. Mi aspetto immediate scuse pubbliche laddove è stato pubblicato, il mio pezzo, senza citare la fonte.Riporto quanto da me pubblicato in nota.Egregio sig. Direttore del Quotidiano online del Lombardo-Veneto l’Indipendenza Nuova, deontologia professionale avrebbe voluto che, relativamente all’articolo “Il patto stato mafia: da Garibaldi a Rocco Chinnici”, pubblicato sul vostro sito on line in data 1 settembre 2015, http://www.lindipendenzanuova.com/il-patto-stato-mafia-da-…/
a firma del Movimento di Insorgenza Civile, copiato per intero dalla mia pubblicazione del 9 luglio 2014 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201354588986468&set=rpd.1486754168&type=3&theater
aveste indicato la fonte, invece avete selvaggiamente plagiato il mio articolo e di questo renderete conto nelle sedi opportune.
Riporto i due articoli affinché rimanga traccia pubblica della vostra scorrettezza e tutti possano verificare quanto da me affermato in questa premessa. allego il mio articolo e il vs link. Cordialmente”.
aveste indicato la fonte, invece avete selvaggiamente plagiato il mio articolo e di questo renderete conto nelle sedi opportune.
Riporto i due articoli affinché rimanga traccia pubblica della vostra scorrettezza e tutti possano verificare quanto da me affermato in questa premessa. allego il mio articolo e il vs link. Cordialmente”.
Non avendo diritto di replicare al post pubblico della signora, poiché non ci era concesso visto che non siamo amici su FB, le rispondevamo ancora in privato così:
“Gentile signora, il 6 agosto 2015 abbiamo avvisato cortesemente la Vostra persona di voler pubblicare il pezzo da voi postato (di cui abbiamo al termine citato la fonte cioè il movimento di Insorgenza civile), chiedendo di poter citare l’autore, essendo il servizio privo di firma sia all’inizio che alla fine. La corrispondenza tra chi posta un testo e l’autore non è infatti la stessa cosa. Non c’è plagio ma ammirazione per il bel servizio che era stato lanciato sulle pagine del Movimento. Tanto vi dovevamo per correttezza e per chiarire la questione. Non posso rispondere peraltro in pubblico sulla Vostra bacheca poiché non siamo amici. Lei, inoltre, da messenger risulta abbia risposto accettando la nostra richiesta tre mesi dopo, ma ancora senza indicarci con precisione chi fosse l’autore del servizio. Sperando che l’equivoco sia chiarito, con cordialità e stima. stefania piazzo”.
E’ ovvio che ci spiaccia di aver creato questo problema. Ci auguriamo che l’equivoco sia servito ad altro, cioè ad apprezzare il lavoro di una storica e scusandoci per aver toccato la suscettibilità della signora Longo, che apprendiamo sia libera ricercatrice, ci auguriamo che da un problema, confidiamo chiarito e superato visto che non abbiamo nulla da nascondere, in buona fede nel nostro operato, nasca invece se la signora libera ricercatrice lo riterrà, una collaborazione sui temi della storia, che ancora oggi sono ragione di divisione e frattura nel paese.
Non concordiamo con quanto ci ha scritto in privato la ricercatrice, e cioè che lei non fosse tenuta a rispondere al nostro primo quesito, e cioè chi avesse scritto il pezzo. Non ci pare una risposta convincente… Noi abbiamo a cuore la verità, la storia non può incagliarsi sulle incomprensioni e i rifiuti. Come dimostra la bella pagina di storia moderna che la Longo ha realizzato. Come da accordi, porteremo la sua firma sul testo e poi rimuoveremo tutto. Che peccato. A meno che, signora, lei ci ripensi.