di SERGIO BIANCHINI – Per anni abbiamo sopportato in silenzio il continuo peggioramento della scuola condito da roboanti paroloni pieni di riforme e nobiltà fasulle. La realtà quotidiana, ormai insopportabile sia per gli alunni e che per i docenti ci intima di agire davvero e fino in fondo per riorganizzare su basi sensate tutto il sistema.
Primo: il tempo scuola a classe intera deve essere ridotto a tre, massimo 4 ore al giorno
Secondo: almeno ¼ del tempo docenza degli insegnanti deve essere dedicato alle attività mirate di sostegno-recupero fatte su piccoli gruppi di alunni ed anche con rapporto 1-1
Queste due misure sono irrinunciabili e su queste misureremo tutta la buona fede o meno degli innovatori e l’autenticità degli “amori” per la scuola.
Le altre misure in secondo piano potrebbero essere:
- Introduzione dell’insegnante a tempo pieno in modo che ogni classe abbia un coordinatore sempre presente a scuola. Quindi circa metà dei docenti dovrebbe gradualmente diventare a tempo pieno
- Introduzione del concorso distrettuale che risolverebbe immediatamente la lentezza dei concorsi nazionali.
- Titolarità distrettuale e non nazionale del posto di docente. Chi vuole trasferirsi altrove fa un concorso nel distretto desiderato.
- Le supplenze temporanee affidate a enti esterni alla scuola, cooperative , partite iva , società con pagamento a fattura. Titolo di studio necessario quello minimo di legge. Cesserebbe così ogni graduatoria nazionale e ogni sanatoria.
Dopo e solo dopo la semplicissima riorganizzazione di base, ormai questione vitale, si potrà parlare di armonizzazione dell’intero sistema.