Viaggio negli Usa 1/ Se la Lombardia fosse come Texas e Massachusetts

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di ALDO MOLTIFIORI – Dopo molti anni di assenza dal mio paese di adozione, gli USA, e non solo per ragioni di attività professionale ma anche per averci vissuto, ho avuto occasione questa estate di passare alcuni mesi in quel paese ospite di amici in tre Stati: il Massachusetts, La California, e il Texas. Sono Stati che hanno visto la mia prima esperienza in quel grande Paese: il Texas nel lontanissimo 1967, il Massachusetts negli anni Settanta e Ottanta – forse la più formante delle mie esperienze professionali e sociali – infine la California e precisamente San Francisco negli anni 90. Certamente il mio afflato federalista per una Lombardia indipendente e sovrana deve molto a quella lunga esperienza di vita americana. Fui letteralmente folgorato dalla Costituzione del Texas, non un semplice e burocratico Statuto Regionale quale è quello lombardo, nella quale a mo di preambolo dei diritti sta scritto, cito letteralmente alla sua sezione 1: Texas is a free and indipendent State, subject only to the Constitution of the United States and the maintenance of our free Istitutions and the perpetuity of the Union depend upon the preservation of the right of local self governement, unimpaired to all the States.

Tradotto significa: Il Texas è uno stato indipendente e sovrano, soggetto solo alla Costituzione degli Stati Uniti (si badi bene non al governo o alle leggi ordinarie) e il mantenimento delle nostre libere Istituzioni e la perpetuità dell’Unione (nel senso di appartenenza all’Unione) dipendono dalla preservazione del diritto all’autogoverno locale e dalla equiparazione a tutti gli Stato dell’Unione.

Faccio solo notare che il testo originale della Costituzione del Texas, la quale sancisce l’adesione all’Unione americana è del 1846. Tanto per capire il profondissimo ritardo di consapevolezza libertaria ed indipendentistica che affligge questo sgangherato paese; il truculento e dispotico Statuto Albertino che ha dettato i destini della Lombardia fino al 1945 (ancora oggi se non fosse per gli anglo-americani) è stato pubblicato nel 1848! Sic!

Il caso del Massachusetts è ancora più emblematico poiché la sua Costituzione fu adottata nel 1780, appena 4 anni dopo la dichiarazione di indipendenza dalla Corona inglese e ben prima della conclusione della conseguente guerra di indipendenza, avvenuta nel 1785, la quale portò alla sua liberazione dalle truppe inglesi occupanti. Più ancora che nel caso del Texas, merita qui di menzionare quanto quella Costituzione sia stata determinata, ben oltre due secoli orsono, dalla volontà popolare, a differenza di quella italiana mai ratificata dal popolo. Con il paradosso tutto italico, nell’anno di grazia 2016, di richiedere al popolo la ratifica della riforma di una Costituzione mai ratificata a suffragio universale.

Apro un brevissimo inciso storico che peraltro ci sarà utile anche per meglio comprendere la profondità della caduta americana. In piena guerra di liberazione dall’occupazione inglese la comunità (Commonwealth) del Massachusetts lanciò la sua prima convention costituzionale, la prima in assoluto, quando si pensi che la presa della Bastiglia in Francia è del 1789 (ala quale purtroppo segui il cosiddetto Direttorio del terrore), nel settembre del 1779. Pensare che il principale artefice di quella Costituzione fu un certo John Adams la più alta autorità di leggi costituzionali dell’epoca. Ma la cosa più importante e credo unica al mondo, non solo di allora, fu che la bozza di quella Costituzione fu inviata a tutte le comunità cittadine dello Stato per la sua ratifica! Per tutta la primavera di quell’anno e nonostante i preparativi per la battaglia di Charleston, dall’esito infelice per gli americani, i comitati cittadini discussero e votarono la Costituzione.  Solo il 16 giugno del 1780, quando cioè lo scrutinio popolare fu completato, la Costituzione fu dichiarata ratificata e nel successivo ottobre la Costituzione divenne legge fondamentale in tutto lo Stato.  Comparare con quanto avvenne nel 1946 in Italia (quasi duecento anni dopo) per capire quanto è grande la distanza che ci separa dalla fierezza, dalla consapevolezza e dalla determinazione di decidere del proprio destino rispetto a quei coloni americani che misero in gioco tutto, proprio tutto, dalla famiglia alla proprietà fino alla propria esistenza pur di poter aspirare nella libertà al proprio futuro e a quello dei suo eredi.

Ebbene quella Costituzione (ripeto del 1780) cosa recita di così deflagrante per la nostra classe dirigente fatta di boiardi del potere e per i nostri lombardi più sudditi che cittadini? Al capoverso IV della carta dei diritti così scrive: The people of this Commonwealth have the sole right and exclusive right of governing thmeselves, as a free, sovereign and indipendent State; and do, and forever hereafter shall, exercise and enjoy every power, jurisdiction, and right, which is not, or may not hereafter, be by them expressely delegated to the United States of America in congress assembled. La traduzione, oltre quella linguistica, è quasi impossibile dal momento che anche in Lombardia ben oltre duecento anni dopo manca ancora (o forse manca dall’epoca longobarda; vedi i personaggi di Manzoni) quella cultura della libertà e della potestà del proprio destino che invece già era radicatissima nei coloni americani che sconfissero la più grande potenza militare della loro epoca. Comunque anche una sua interpretazione quale che segue dovrebbe far riflettere, almeno i lombardi più sensibili.

“Il popolo di questa Comunità (del Massachusetts) ha il solo ed esclusivo diritto di governarsi in quanto Stato sovrano ed indipendente; al presente e nel futuro eserciterà e disporrà di ogni potere, giurisdizione e diritti che non siano espressamente delegati da questa Comunità, nel presente o nel futuro, al congresso degli Stati Uniti d’America.”  

Vi è un altro passo di questa Costituzione che merita di essere esaminato quando si pensi al potere extra costituzionale che si costruita la magistratura in questo Paese.

Il capoverso V di quella Costituzione così recita: All power residing originally in the people, and being derived from them, the several magistrates and officers of governement, versed with authority, wether legislative, executive, or judicial, are their substitutes and agents, and are at all times accountable to them.

La traduzione così recita: Tutti i poteri si originano dal popolo e sono derivati da esso, i vari magistrati, gli ufficiali di governo ai quali siano stati assegnate autorità siano esse legislativa, esecutiva o giudiziaria ma anche i loro sostituti o rappresentanti accreditati sono in ogni caso ed in ogni evento sempre responsabili di fronte al popolo al quale devono rispondere dei loro atti.

Ovvero i Giudici, e i Pm secondo quella Costituzione, non scritta nel 1946 ma scritta le 1780 dovrebbero rispondere al popolo e dovrebbero da esso essere eletti.

Meditate Lombardi, meditate quanto siamo servi della gleba. Non nel medio Evo ma nel XXI secolo!

 

(1-segue)

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