di Monica Rizzi – Amare e odiare i prefetti è una costante nella strategia politica di qualcuno. Raccolta firme e leggi per abolire le prefetture ce ne sono state. Di certo ogni cambio di linea riporta indietro le lancette della storia. Se qualcuno invocava sul territorio i “sindaci guerrieri” e un primo cittadino era preso ad esempio di buon governo della sicurezza, allo stesso tempo qualcuno dal ministero dell’Interno non osò mettere in discussione i prefetti tanto detestati. Aumentò semmai le loro nomine. Al punto che la battaglia prefettizia, storica pietra miliare della Lega, quella originale, subì un contraccolpo.
A fasi alterne si vuole spostare il tema sicurezza e gestione del territorio ai prefetti, lasciando ai sindaci i tombini, ammesso abbiano ancora i soldi per ripararli.
La questione è questa: i prefetti possono ‘supplire’ ai sindaci ‘distratti’ se il contrasto al degrado non è efficace: era la sostanza della direttiva ai prefetti del ministro dell’Interno. Sperando non siano i prefetti distratti da altro, e le situazioni non mancano, la cronaca ne dà diffusamente notizia spesso. Poi la Corte costituzionale boccò sonoramente quel passaggio in un tanto discusso decreto sicurezza.
La giustificazione politica era che siccome i sindaci hanno tanto altro da fare, meglio dare in mano il territorio al funzionario del governo che abita in loco nel palazzo della Prefettura.
Non conta più il voto, magari il programma elettorale e quindi la linea di gestione del territorio voluta dai cittadini. Ci pensa l’uomo del Viminale. L’uomo forte. Uno sta a Roma, l’altro sta in provincia e rende conto a Cesare di tutto.
Coerenza? Perché pretenderla?
Un ministro dell’Interno, in periodo estivo, quando la stampa era abituata alle esternazioni. e che esternazioni, di Umberto Bossi, non faceva mancare il suo verbo e affermava, il 16 agosto 2017: una legge per abolire i prefetti e dare più potere ai sindaci. Sul tormentone affaritaliani aprì persino un sondaggio tra i lettori.
Incredibile ma vero. Tanto il web è una spugna che cancella e raschia via tutto.
Qualcosa però resta….
Sicurezza: Caparini, abolire prefetti e demandare competenze a amministrazioni locali
ROMA, 13 GIU – “I prefetti sono un inutile residuato del periodo napoleonico. Aboliamo la loro figura per eliminare un’istituzione superflua, assolutamente costosa e con conseguente vantaggio per i conti pubblici. Lo sosteniamo da sempre e mutuando Luigi Einaudi anche noi pensiamo che la figura del prefetto sia un ostacolo per un ordinamento veramente democratico. E’ necessario demandare le loro funzioni ad altri organi come la regione, le province (finché ci saranno), i comuni e il questore. Con la nostra proposta garantiamo un notevole risparmio economico eliminando inutili quanto costosi duplicati”.
Lo dichiaravail responsabile della comunicazione della Lega Nord, che era il primo firmatario della proposta di legge per il trasferimento delle competenze del prefetto al presidente della regione, al presidente della provincia, al sindaco, al questore e alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. (2013)
E il 17 maggio 2018 su Il Cittadino di Lodi si leggeva….
Poteri alle Province e “revisione” delle prefetture, con la soppressione della figura del prefetto. «È stato presentato dai senatori della Lega un ddl che prevede la restituzione a province e città metropolitane delle competenze a loro sottratte, a partire dal 2011, dalle sciagurate riforme “Salva Italia” e “Delrio” – spiega il senatore lodigiano Luigi Augussori, tra i firmatari -. È previsto anche un riassetto delle prefetture, enti che risultano essere il braccio lungo del governo centrale sui territori, a favore di una ripartizione più equa dei poteri tra comuni, province ed altri enti locali».
Il disegno di legge ritiene opportuno sopprimere la figura del prefetto, attribuendone le funzioni ad altri organi, quali la provincia, il comune e il questore. «Una decisione necessaria – così recita il testo – in quanto è incontestabile che negli ultimi anni le prerogative e il ruolo del prefetto nell’ordinamento giuridico italiano risultano ingiustificatamente potenziati». E ancora: «Il prefetto è una figura della pubblica amministrazione che deve necessariamente essere abolita».
Ed è il 5 luglio 2011 quando Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega, affermava, proponendo a sua volta un progetto per l’abolizione del prefetti. “Mi chiedo perché si parla tanto di abolizione delle Province e nessuno fa notare che andrebbero soppressi i prefetti”.