Venezia 15 settembre, Rizzi: il Nord che alza la testa non si ferma

Rinasce_la_Speranza_Padania_Venezia_15-settembre-2018_miniatura(fonte Dire) – “Popoli padani” chiamati a raccolta, domani a Venezia, per ricordare “il giorno della secessione della Padania, il 15 settembre 1996”, e “rivendicare le ragioni inascoltate del Nord”. La manifestazione, che prevede il concentramento alle 11.30 in piazzale Roma per poi spostarsi in campo San Giacomo dell’Orio alle 12, è organizzata dal gruppo Grande Nord, fondato da Roberto Bernardelli, ex deputato per il Carroccio quando era ancora famoso come ‘Lega Nord’, con l’appoggio del gruppo Lega Padania Nazione. L’invito a manifestare rivolto ai “popoli padani”, mira a mettere in evidenza alcune “contraddizioni dell’attuale Governo”, ad esempio il fatto che “le pensioni al Nord sono in attivo, ma occorre riformare la ‘Fornero'”, oppure che “viene proposta la flat tax quando la Lombardia vanta un credito fiscale da Roma di almeno 56 miliardi” e, ancora: “Vogliono pagare col reddito di cittadinanza chi non lavora quando il Nord da solo ha il Pil più alto dell’area euro”.

Insomma, alcuni esponenti ‘nordisti’ non si riconoscono per nulla nella nuova anima nazionale del movimento oggi guidato da Matteo Salvini e rivendicano i valori di quando accanto alla parola Lega c’era il riferimento al Nord. Ma sulla strada di Venezia ecco insorgere una complicazione. Dalla Questura della citta lagunare parte una telefonata all’ufficio politico di Grande Nord per annunciare che il campo San Giacomo dell’Orio, dove si dovrebbe tenere la manifestazione autorizzata dalla stessa questura lo scorso 18 luglio, non è piu’ disponibile. “È stato imbarazzante, abbiamo ricevuto una ventina di chiamate a meno di 48 ore dalla manifestazione in cui hanno cercato di trovare una scusa per fermarci”, spiega alla “Dire” Monica Rizzi, coordinatrice di Grande Nord.”Prima ci hanno detto che il campo era occupato per una festa studentesca, poi che ci sono problemi di logistica, poi hanno paventato la possibilita’ di problemi perché il quartiere ha connotazione di estrema sinistra e infine hanno detto che è prevista un manifestazione di volley e che ci sono le tribune già montate”. Tutte cose che, “abbiamo verificato non essere vere”, prosegue Rizzi.

“Alla fine ho chiesto di inviarci tre righe scritte in cui bloccano la manifestazione, ma ad ora non è ancora arrivato niente”. Pertanto “è evidente che hanno provato a fermarci perché qualcuno ha sottovalutato un Nord che vuole alzare la testa e ora inizia ad accorgersene”, conclude Rizzi, chiarendo che in ogni caso, anche se dovessero arrivare le ‘tre righe’ dalla Questura, “noi non ci fermeremo, faremo a meno di montare il palco e porteremo i megafoni, ma ci saremo”. Anche perché “l’obiettivo era 100, mi ero detta che se ci sarebbero stati 100 padani pronti ad alzare la bandiera per ricominciare a combattere saremmo stati a buon punto, ma in realtà saremo molti di più”.

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Venezia, quella guerra dell'interdetto e la scomunica al Nord che non pagava le tasse

Articolo successivo

20 anni fa l'indipendentismo fu fenomeno di massa. E poi?