Veneto, la prima regione per immobili all’asta. Callegari (Partito dei Veneti): E poi la crisi non c’è….

di Corrado Callegari – C’è un mantra che non funziona: va tutto bene. Non va bene affatto. Non basta aver arginato il Covid. In Veneto c’è una crisi che viene da lontano e lo dice il rapporto Semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea.

Vediamo insieme i numeri. Le case all’asta in Italia, rilevate al 30 giugno 2020, sono 9.262 (di cui 120 sono le procedure che riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, campeggi e simili) con un calo del 60 per cento rispetto a dicembre 2019.  D’altra parte il lockdown ha rallentato il funerale degli immobili.

Ma sentite cosa afferma il Prof. Sandro Simoncini, docente di urbanistica e di economia delle imprese all’università Uninettuno e direttore scientifico del Centro Studi:

«I numeri registrati in questo ultimo rapporto, segnato dal Covid 19  fotografano una situazione di sofferenza che viene da lontano, per cui non è azzardato ipotizzare che la stagnazione di medio-lungo periodo possa accentuare il fenomeno nel prossimo futuro, condannandoci a numeri ancora più severi. Inoltre, ed è forse questo il motivo di maggiore allarme, anche le aree storicamente più solide del panorama economico italiano, si pensi al Nord-Est o al versante ligure, sembrano a loro volta esposte alla crisi. Il Veneto è la prima regione in Italia per immobili residenziali all’asta e la Liguria la prima sul versante della attività turistiche».  

Cosa si deduce? Il report ribadisce che è la fascia di reddito meno abbiente a pagare il tributo più rilevante alla crisi: “Il 67% delle case in vendita (quasi due su tre) ha un prezzo inferiore ai 100mila euro, percentuale che sale fino all’88% se si prendono in esame anche gli immobili il cui prezzo è compreso tra 100mila e 200mila euro, molto probabilmente appartenuti a impiegati, piccoli imprenditori, artigiani e commercianti”.

«Quando si parla di immobili residenziali all’asta – aggiunge Simoncini – si fa riferimento soprattutto ai centri medio-piccoli. Ciò è confermato anche dal fatto che i due terzi delle case in vendita, 6 mila e 200, hanno un valore inferiore a centomila euro, segno che si tratta per lo più di edifici non di pregio e situati al di fuori delle grandi aree urbane».

Poi viene la nota dolente. Risulta infatti che più della metà degli immobili residenziali in vendita (4.725 unità) si concentra nel Nord del Paese. Ma a guidare la classifica per la prima volta c’è il Veneto (1.517). A seguire la Lombardia (1.395), la Toscana (1.063 immobili), il Lazio (793) e il Piemonte (763).

A livello di Province, invece, spiccano le 852 case all’asta a Vicenza. Seguono Roma (583), Ancona (397), Imperia (278) e Alessandria (234). Sul versante turistico ricettivo le strutture all’asta sono 120. Imperia è la città con più alberghi in vendita (11).

E’ bene ricordare che molti istituti bancari hanno potenziato gli strumenti finanziari ad hoc per procedere all’acquisto: chi in questo momento è in grado di comperare, può realizzare dei veri e propri affari con la possibilità di farsi seguire da un tecnico o da un professionista del settore.

Tra le numerose vendite all’asta non mancano gli immobili di pregio, anche se di numero inferiore rispetto al passato, come un ex monastero del Settecento con sale affrescate (si tratta di Villa Covoni a Fiesole in provincia di Firenze con una base d’asta di oltre 6 milioni di euro); una villa neoclassica sul lago Maggiore (Villa Faraggiana, con una base d’asta di 5 milioni e 400mila) e infine il castello di Torre a Decima di Pontassieve in provincia di Firenze le cui origini risalgono al XII secolo (base d’asta 7 milioni e 500mila euro).

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