Valle Camonica, una brutta storia: quei cervi investiti dalle auto e uccisi dalla burocrazia. Ma li possiamo ancora salvare!

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di GIANLUIGI LOMBARDI CERRI*– VALLE CAMONICA-UNA BRUTTA STORIA di pessimo ambientalismo e di altrettanto pessima organizzazione pubblica. Per motivi di salute devo sottopormi ogni paio di mesi  a determinati esami medici in ospedale. In occasione di una di queste visite ho preso la macchina per recarmi in ospedale distante da casa mia una ventina di chilometri. Essendo in anticipo viaggiavo con tutta tranquillità. Abito in montagna, sono cacciatore, conosco abbastanza le ore e le località di passaggio dei cervi. Prima di una certa serie di curve ho frenato per rallentare.

Dietro una di queste curve mi sono trovato all’improvviso davanti un cervo che non sono riuscito ad evitare. Risultato: cervo ucciso, macchina seriamente danneggiata. Praticamente distrutta. Contattato dalla polizia Provinciale, controllati I documenti, verificata la situazione dello scontro, tutto in perfetta regola. Però, a questo punto si è messa in moto una macchina infernale, aggravata dal guaio prodotto dall’abolizione delle Provincie.

Infatti il verbale scritto dai solerti agenti era di transitoria constatazione perché computer, telefoni e quant’altro della sede della Polizia non potevano essere utilizzati, essendo stati trasferiti. Pazienza! Con la mia assicurazione che preme per avere i rapporti mi reco, dopo una settimana nella nuova sede, distante solo una decina di chilometri dalla prima. Niente da fare: gli agenti disperati avevano le mani legate dalla mancanza di mezzi.

Pazientemente ho lasciato passare un’altra settimana e mi sono ancora recato nella nuova sede. Come prima! In parziale funzionamento I computer e in permanente assenza I telefoni. I poveri agenti sopperivano al meglio con I telefonini. Sintetizziamo la situazione.

-La parte riguardante l’ambiente trasferita in sede regionale, senza precise indicazioni procedurali.

-Le documentazioni da presentare, alcune decine, con rimpalli tra Regione, assicurazione pubblica, assicurazione privata.

-Nell’attesa di certe risposte telefoniche ho scambiato quattro parole con gli addetti.

Ho una non trascurabile esperienza organizzativa pertanto definirei il tutto un casino se non temessi di offendere i vecchi casini, luoghi, un tempo, di piacere nonchè organizzatissimi.

-Ho detto all’inizio di essere un vecchio cacciatore, pertanto in grado di capire perfettamente le situazioni venatorie e animalistiche.

Siamo in vista di un massacro invernale di cervi per fame senza che nessuno si periti di far portare fieno per sfamarli o varare, come suggerito, un piano supplementare di abbattimento a pagamento.

Succederà come 4 anni fa di trovare in primavera e nella sola alta Valle Camonica le carcasse putrefatte di 300 capi morti di fame.

-A causa dei selvatici succedono diversi incidenti alle persone.

Mentre in Austria e in Germania vengono stese minireti per impedire un massacro di ricci che attraversano la strada, in Italia se la cavano mettendo dei semplici cartelli.

Salvare i selvatici sì (ed è giusto). Salvare le persone? E chi se ne importa di entrambe?!

Tra le amenità trasformate in Legge da politici animalisti da salotto vi è quella che se un selvatico rimane mortalmente ferito in un incidente, ma, ahime, ancora in vita, è fatto divieto all’agente pur specializzato di por fine alle sofferenze dell’animale usando l’arma di ordinanza. Deve invece, magari di notte, chiamare il veterinario specializzato che pratichi una iniezione opportuna.

Una volta un animale ucciso veniva messo all’asta, utilizzando quindi la carne. Ora non più! Bisognerebbe chiamare il veterinario per avere l’autorizzazione. Siccome il veterinario non dispone di un elicottero per esser in pochi minuti sul posto si preferisce pagare e infilare quintali di carne  in un inceneritore.

Tiriamo fuori una qualche considerazione.

-L’abolizione delle Provincie è stata decisa da un medico evidentemente digiuno di un qualunque criterio organizzativo, che, svegliatosi una mattina ha sparato: aboliamo le Provincie così risparmiamo un sacco di soldi ignorando (non volutamente) che, nella ottimista previsione il “sacco” sarà un “minisacchetto”, se non (molti più probabile) un sacco di soldi spesi in più.

E ancora.

-Nelle aziende in cui ho lavorato, nelle aziende che ho visitato ed in tutto quello che mi hanno insegnato, una grande operazione veniva denominata COMMESSA. Immediatamente il primo passo da fare era quello di nominare un CAPO COMMESSA, responsabile in toto dell’andamento della commessa stessa. In toto significa in termini qualitativi, temporali e di costo.

E per supportare questo CAPO COMMESSA erano e sono a disposizione potenti computer dotati di potentissimi software  a cominciare dall’ormai quasi settantenne PERT) attraverso i quali è possibile seguire una commessa in tempo reale.

Mi piacerebbe vedere il serafico Del Rio menare il computer per seguire l’andamento della commessa da lui inventata: ABOLIZIONE  delle PROVINCIE , e, mi accontenterei, per non vederlo morire di infarto, vederlo seguire la sottocommessa TRASFERIMENTO alla REGIONE della sola Polizia Provinciale .

Probabilmente non farebbe neanche una piega perchè, sono maligno, non riuscirebbe a inquadrare neanche gli estremi del problema. Di situazioni del genere è piena l’Italia. E questa gente , di ignoranza belluina, ha sparato una commessona CAMBIO della COSTITUZIONE ? Che vadano a giocare a birilli , che di danni attraverso commessone e commessine ne hanno fatti abbastanza!

 

*VALLI – Perchè ritengo opportuno scrivere qualcosa sulla situazione delle Valli alpine ?

Perchè , a mio modesto avviso, presentano gli stessi pregi e , sopratutto gli stessi difetti delle Regioni e, addirittura, dello Stato.

Con una differenza : I problemi possono essere meno difficilmente risolti grazie ad una minore deleteria presenza sindacale e ad una minore corruzione.

Cominceremo a pubblicare qualche articolo sulla situazione tecnico-politica della Valle Camonica e,  se a fianco verranno pubblicate informazioni sulle altre Valli alpine si delineerà un interessante quadro.

Questo anche perchè chi scrive una qualsiasi relazione sulla valle in cui abita è in grado di fornire indicazioni di prima mano, senza passare da stampa o sondaggi troppo spesso opportunamente corretti.

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