di Tiberio Gracco – Come sempre, a scadenza compare il bilancio delle forze armate italiane. Vediamo di commentarlo brevemente.
Faccio una premessa indispensabile: di tante cose può essere accusato lo scrivente, salvo di essere un pacifista , nemico delle FFAA. Fatta questa indispensabile introduzione la mia perplessità si fa sempre più marcata. Vediamo il perchè.
Nella vita non è obbligatorio essere guerrafondai, e nemmeno pacifisti. Sarebbe indispensabile ( e mai come ora la considerazione si attaglia al comportamento dell’Italia) essere coerenti con le scelte fatte. Una nazione può liberamente fare una scelta se “dedicarsi esclusivamente alla difesa del proprio territorio” oppure “proiettare la propria potenza verso l’esterno”. A titolo di esempio la Svizzera ha fatto, dal tempo di Marignano, una scelta di difesa e, da allora si è armata perfettamente, ma senza grilli per la testa e senza andare a rompere le scatole ad altri.
Dall’atteggiamento tenuto sinora sembra invece che l’Italia sia caratterizzata da un “desiderio di potenza”. E , dal “tempo in cui Berta filava” ha collezionato una serie di pesanti sconfitte o di vittorie ottenute per merito altrui. Ben due portaerei, F35 a decollo verticale e costose missioni estere starebbero , ancora oggi, a sottolineare questo atteggiamento. Per contro dobbiamo contare ( e da qui la grande perplessità) che il massiccio schieramento della Marina non sta lì per fare da blocco ad una invasione, ma solo per operare come costosissimo traghetto.
Quando poi si va in Kossovo, Libano e Afghanistan, si producono continue dichiarazioni di pace enforcing realizzate “si ma non troppo”. Mi si dirà che questi investimenti bellicosi ci sono stati chiesti dal Consesso Nato. Vero però se Agnelli, Trump, Bill Gates e quant’altri mi dovessero invitare a partecipare alla loro vita, farei vedere subito il mio bilancio rispondendo “onorato, ma non posso!” E i pluriennali Bilanci dello Stato italiano non hanno bisogno di commenti illustrativi.
Sempre restando nel settore della Marina ricordo che sono stati stanziati 692,2 ML di euro “a copertura della realizzazione di 7 PPA, unità di assalto anfibio ad alte prestazioni, nonchè LHD e unità logistica LSS. E questa è la cosa ridicola! E’ previsto niente po’ po’ di meno che l’assalto anfibio e si è perplessi ad usare gli aghi per bucare i gommoni in partenza dalla Libia. E, a completamento, guardare il Programma FREMM , navi dotate di una panoplia ultra avveniristica quando, per riportare i barconi alle spiagge di partenza basterebbero delle robuste , ma semplici, funi in acciaio.
Mi si dirà : “ ma con queste azioni si scatenerebbe la reazione della Marina libica” Perdonatemi, ma le informazioni di cui dispongo su detta marina non mi fanno temere una guerra imminente.
Perchè tale marina è efficientissima e pericolosa solo quando spara raffiche di mitragliatrice sui nostri pescherecci “pesantemente armati” di ami e di reti da pesca. Quello che rende perplessi è un quadretto relativo ad un Bilancio Difesa.
Eccolo in sintesi:
Funzione difesa | 13.305 ML |
Carabinieri | 6025 ML |
Forestale | 491.956 ML |
Interventi non direttamente connessi con operatività di tipo militare | 444ML |
Totale | 20265 ML |
Visto che le spese Carabinieri+ Forestali occupano più della metà delle spese militari.
Visto che nel totale non sono compresi I bilanci della Polizia e della Finanza , si ha la sensazione che la preoccupazione fortemente prevalente non sia quella di difendersi da assalti esterni, ma di parare colpi interni……… a difesa della balla del secolo : la cosiddetta Unità d’Italia.
Se poi a questo si aggiunge l’ostacolo alla difesa casalinga , il dubbio si estende…….