di Max Vidori – Mentre la parte economicamente trainante d’Italia intraprende inderogabili misure sanitarie drastiche e certamente dannose per il proprio tessuto socio-economico, proprio in un ospedale alle pendici del Vesuvio l’ennesima manifestazione del far-west sociale che continua ad essere il Sud d’Italia.
In Veneto e Lombardia si agisce su un livello di confronto mondiale con Organizzazione Mondiale della Sanità, si aprono dibattiti, si critica, si spera e si dà fiducia… o si toglie. E’ comunque chiaro che una comunità evoluta cerca di uscire da una situazione critica attingendo alle migliori energie.
Nel frattempo, in un altrove già tristemente noto per inefficienza, inefficacia e chi più ne ha, più ne metta, l’ennesimo insulto alla civiltà: al dramma sociale di un quindicenne (15!!!) morto durante un suo tentativo di rapina, si aggiunge quello civile dei parenti che devastano il Pronto Soccorso dove era stato portato il corpo del ragazzo.
Non vorrei evidenziare i chiari segnali di segregazione dei “polentoni” palesatisi in questi difficili giorni di contenimento dell’epidemia proprio in quei territori, ma vanno citati per definire il contesto nel quale tutto ciò si è sviluppato: c’è una parte del Belpaese che non ha la più pallida idea di essere nel 2020 e non ha nessuna possibilità di capirlo. Perchè all’Italia va bene così!
Prima di essere catalogato tra i razzisti anti-meridionali preciso che questa parte va da Nord a Sud, ma al Sud non ha timore di palesarsi in tutto il suo candore!
Napoli non ha freni, né timori reverenziali.
15 anni aveva Ugo, morto d’Italia nel 2020 come sul Montello nel 1918. Solo che il suo sangue non verrà nemmeno glorificato nel nome dell’orgoglio italico. E forse non è neanche un male.
S-ciao Ugo.