di CARLOTTA BEVILACQUA- La politica, una volta, si faceva nelle sezioni di partito. Certo, si può anche andare al governo se c’è un Casaleggio che per anni costruisce un sistema di intelligenza artificiale che costruisce il consenso sulla rete. Ma è davvero democrazia? O costruzione di una coscienza politica? La Lega ha seguito a ruota. Sezioni chiuse. Si fa tutto sui social dove si investono centinaia di migliaia di euro. Poi, c’è ancora chi crede che una bandiera sia anche qualcosa d’altro e che parlare di politica faccia a faccia sia una strada irrinunciabile. Così, sabato scorso, la confederazione Grande Nord ha inaugurato la propria sede in vicolo del Molino nel centro di Intra. C’erano il presidente del movimento, Roberto Bernardelli e Monica Rizzi, responsabile organizzativo federale, con loro il responsabile provinciale del movimento Roberto De Magistris e il consigliere comunale Stefania Minore, il segretario regionale Walter Togni.
Tasse sul territorio, residuo fiscale a chi lo ha versato e ancora lo attende, il via alla macroregione alpina, per ridare centralità politica all’economia e alla società del Nord sono stati i temi di cui si è trattato.
Nessuno sconto per chi governa, dal ministro del lavoro che non ha mai lavorato un giorno al reddito di cittadinanza contro il quale Grande Nord sta raccogliendo le firme per chiederne l’abolizione. Sconcerto è stato espresso dai vertici del movimento per il decreto su Genova che condona al contempo l’abusivismo edilizio di Ischia con le case abusive che – denuncia Bernardelli – saranno ricostruite con i soldi del Nord. Insomma, tutta un’altra musica rispetto a chi pur avendo come ex ragione sociale il Nord, oggi governa per garantire con i soldi dei cittadini padani, il solito vecchio caro assistenzialismo.
Nella foto di verbaniamilleventi.org da sinistra De Magistris, Minore, Togni, Bernardelli