Un lavoretto per l’Onu

onudi MARIO DI MAIO – Sicuramente e’ prioritario bloccare le partenze di barconi e barchini e i conseguenti approdi in Europa di afroasiatici clandestini o aspiranti terroristi. Tanto più’ che inevitabilmente finiscono per colludere con le mafie nostrane. E questa collusione ha di fatto creato una miscela esplosiva di criminalità’ “mista” con mandanti mafiosi ed esecutori stranieri. Inoltre il fatto che troppi clandestini commettono troppi reati viene da sempre sottovalutato, quando non addirittura sottaciuto, allo scopo di evitare che il “popolo bue” si faccia l’ idea che “clandestino e’ sinonimo di delinquente”.

E parimenti si parla poco delle realtà  di chi ha interesse di far lavorare i clandestini in nero e di chi è sempre a caccia dei disperati che gli consentano di abbassare drasticamente il costo della manodopera.
Ormai non e’ un mistero per nessuno che i cattosinistri hanno perso le elezioni a forza di ripetere che non esiste alcun problema particolare di ordine pubblico ma solo un grande problema di accoglienza umanitaria, e, come se ci trovassimo di fronte ad una questione climatica, si sono anche inventati la pericolosità ” percepita “, cioè inesistente….
Necessita voltare pagina, a cominciare dall’O.N.U., che invece di propagandare le migrazioni, deve incoraggiare lo sviluppo di ogni Paese del terzo e quarto mondo ove sia possibile investire, e deve indirizzarsi oltre che i migranti i capitali del mondo industrializzato; ovviamente vanno approfondite speciali clausole di garanzia per operazioni ad alto rischio di neocolonialismo insieme con adeguate sanzioni per i professionisti dall’esportazione illegale di valuta e per gli specialisti nella creazione di ” nuove rivoluzionarie realtà produttive” fasulle.
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