Un anno di politica 9/ Settembre, tiene banco il caso Morisi

Dopo l’estate piu’ calda degli ultimi 200 anni (come recitano le cronache), l’autunno promette di non essere da meno, almeno stando alle fibrillazioni dei partiti. Il mese di settembre si caratterizza per l’acceso dibattito in maggioranza sulle regole del green pass, con la Lega a fare muro crispetto alla linea del rigore scelta dal presidente del consiglio, Mario Draghi. Ma all’orizzonte si profila anche il voto delle amministrative, appuntamento che concorre a tenere alto il livello dello scontro interno alla maggioranza.

1 SETTEMBRE: Caos nella maggioranza dopo il voto della Lega a favore di modifiche alle norme sul green pass nel decreto Covid. Un passo che scatena la richiesta di chiarimento politico da parte del Pd, e accuse di “schizofrenia politica” da M5s.

2 SETTEMBRE: Il giorno dopo lo ‘strappo’ leghista in commissione Affari sociali della Camera, il presidente del Consiglio tiene il punto a sostegno del certificato verde; anzi, si dice favorevole all’obbligo vaccinale e alla somministrazione della terza dose.

4 SETTEMBRE: Resta il no della Lega all’obbligo vaccinale. Perplessita’ anche sull’estensione del green pass, misura preannunciata dallo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il partito di Matteo Salvini lancia cinque ‘controproposte’ per spingere la campagna vaccinale ma senza introdurre l’obbligo dell’iniezione.

5 SETTEMBRE: Sul tema dell’obbligo di Green Pass interviene il presidente della Repubblica, Sergio Matterella: “Non si invochi la liberta’ per sottrarsi al vaccino”. Per il Capo dello Stato, intervenuto alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico dell’Universita’ di Pavia, si mette a rischio in questo modo la salute di chi ci sta accanto.

7 SETTEMBRE: La maggioranza torna a spaccarsi sull’obbligo del green pass. Alla Camera la Lega prima si astiene sugli emendamenti al decreto che introduce la certificazione verde presentati dalle opposizioni, poi vota assieme a FdI un emendamento a prima firma Giorgia Meloni che chiede di spazzar via l’obbligo del green pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Entrambe le proposte di modifica vengono rspinte con i voti contrari (e compatti) di Pd, M5s, Forza Italia, Leu, Italia viva e Coraggio Italia. Ma la tensione, in Aula e fuori dal palazzo, e’ palpabile.

8 SETTEMBRE: Nell’Aula di Montecitorio si consuma Un nuovo strappo della Lega, che vota a favore di due emendamenti delle opposizioni (Ac e FdI) per eliminare l’obbligo della certificazione verde ai minorenni. Entrambe le proposte di modifica vengono bocciate. Ma non e’ l’unico distinguo leghista, che per il secondo giorno consecutivo spacca la maggioranza: anche sul secondo decreto Green pass, quello che estende l’obbligo del certificato nelle scuole, universita’ e nei trasporti a lunga percorrenza, il partito di Matteo Salvini si muove in difformita’ dal resto della maggioranza e diserta la seduta della commissione, spiegando che non e’ scontato il si’ dei leghisti al decreto.

9 SETTEMBRE: Dopo giornate di tensione, arriva la tregua nella maggioranza. Complice anche l’apertura del governo ad alcune richieste del partito di Salvini – messe nero su bianco in una serie di ordini del giorno – la Lega vota a favore del primo decreto sul green pass.

11 SETTEMBRE: Sono le elezioni amministrative alle porte a catalizzare l’attenzione dei leader politici. Il leader Pd Letta e’ impegnato a tessere la tela per la creazione di quel “nuovo campo, che metta insieme forze politiche come le nostre e oggi sento che questo dovere ce l’abbiamo tutti”.

13 SETTEMBRE: Con l’ultimo tornante da affrontare prima della volata finale verso le amministrative, Enrico Letta serra le fila del suo partito. “Evitiamo malintesi”, dice alla direzione del Pd, con Un chiaro riferimento al dibattito interno animato, anche nei mesi estivi, da polemiche tra correnti e fazioni. Letta offre uno strumento nuovo per il suo partito: le Agora’ democratiche testate proprio durante l’estate e ora in fase di decollo. Intanto, fanno discutere all’interno della maggioranza le ipotesi di superamento di ‘quota 100′. La Lega fa muro contro possibili modifiche della misura.

14 SETTEMBRE: Avanti rapidi, decisi e solidali nella prosecuzione della campagna vaccinale, perche’ solo cosi’ si potra’ superare la crisi sanitaria, economia e sociale legata alla pandemia. Mario Draghi interviene al Forum interreligioso del G20 a Bologna e torna a ribadire che “per sconfiggere la pandemia, la campagna di vaccinazione deve procedere spedita ovunque. Solo cosi’ potremo salvare vite, frenare il contagio, evitare l’emergere di pericolose varianti”.

15 SETTEMBRE: Estensione dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori che tornano in presenza. E’ la decisione che si attende dalla cabina di regia e nel Consiglio dei ministri. Il Parlamento da il via libera definitivo al primo decreto Green pass. Le fibrillazioni nella composita maggioranza che sostiene Draghi, non si fermano pero’ ai lavori parlamentari e, a tornare nell’occhio del ciclone, e’ la ministra del’Interno, Luciana Lamorgese. “Cambi rotta o cosi’ non si va avanti”, e’ l’ultimatum della Lega. 16 SETTEMBRE: L’ala della Lega critica sul green pass perde la battaglia e alza ‘bandiera bianca’. In Consiglio dei ministri l’estesione dell’obbligo del certificato verde a tutti i lavoratori passa all’unanimita’, anche coi voti dei ministri leghisti. La linea e’ quella del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dei governatori, che si erano pronunciati a favore dell’estesione del certificato verde.

18 SETTEMBRE: Sono 500 mila le firme raccolte a sostegno del referendum sulla cannabis. E’ quanto annuncia il comitato promotore, festeggiando il superamento della soglia minima, a una settimana dall’avvio della raccolta firme. Il risultato e’ stato agevolato dalla possibilita’ di utilizzare firme digitali – una novita’ – per sottoscrivere una proposta referendaria.

19 SETTEMBRE: Continuano i botta e risposta fra il segretario Pd, Enrico Letta e Matteo Salvini, segretario della Lega. Gli ‘strappi’ del partito di via Bellerio hanno portato il leader dem a indicare a Salvini l’uscita dal governo. Il leader della Lega, pero’, non ci sta e ribatte: “Non gli daro’ la soddisfazione di massacrare l’Italia per due anni, qui stiamo e qui restiamo. Soli contro tutti. Non e’ semplice – riconosce – a volte vinciamo e a volte perdiamo”. Al contrario, per Letta, “se il governo raggiunge risultati e’ perche’ la Lega e’ irrilevante”.

20 SETTEMBRE: Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul decreto green pass. Si tratta della seconda fiducia (la prima al Senato e ora a Montecitorio) con cui l’esecutivo accelera i tempi di approvazione dei provvedimenti che hanno introdotto e successivamente esteso l’obbligo della certificazione verde. Protestano le opposizioni. Le amministrative continuano a tenere occupati i leader dei maggiori partiti. Pd e M5s, in particolare, tentano una difficile mediazione con i dirigenti locali dei comuni in cui si votera’ per arrivare quantomeno a Un patto di desistenza che faciliti l’impresa del favorito.

21 SETTEMBRE: Testi ‘blindati’ e raffica di fiducie in Parlamento. Il governo spinge sull’acceleratore per incassare il via libera alle nuove norme sul Green pass e, soprattutto, per mettere in sicurezza le riforme del processo penale e del processo civile, legate alle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E cosi’, nel giro di tre giorni Camera e Senato saranno impegnati in Un tour de force per votare cinque diverse fiducie.

22 SETTEMBRE: L’Italia triplichera’ il suo sforzo e “donera’ 45 milioni di vaccini” ai Paesi piu’ poveri “entro la fine dell’anno”, annuncia il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento in videoconferenza al summit sul Covid19, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. In parlamento, la Lega procede a Un nuovo ‘strappo’ dalla maggioranza di cui fa parte e, ancora una volta, lo fa in occasione di Un passaggio sul Green Pass: il secondo decreto sulla certificazione verde, approvato dall’Aula di Montecitorio, incassa il si’ di soli 69 leghisti su 132, ovvero il 52%.

23 SETTEMBRE: Un Patto per l’Italia come avvenne nel Dopoguerra per il rilancio economico, sociale e produttivo del Paese. Mario Draghi interviene all’assemblea di Confindustria, la prima in presenza dopo lo stop della pandemia, incassa Un lunghissimo applauso e una standing ovation da parte della platea degli industriali, e dal PalaEur lancia la proposta di Un Patto tra le forze produttive (e non solo) del Paese, che guardi alle prossime generazioni.

25 SETTEMBRE: Continuano i botta e risposta a distanza fra Enrico Letta e Matteo Salvini: l’oggetto rimane il ruolo della Lega all’interno del governo dopo le frequenti prese di posizione del leader degli ex lumbard in contrasto con la linea del governo. “Chi sostiene il governo deve essere serio”, dice il segretario dem a cui fa eco il leader in pectore dei Cinque Stelle: “Bisogna tenere la barra dritta”, dice Conte, “ma e’ difficile inseguire chi oggi dice una cosa e domani ne dice Un’altra”. Cio’ su cui tutti sembrano d’accordo e’ che “i risultato delle elezioni amministrative non avra’ impatti sul futuro della legislatura”.

27 SETTEMBRE: La giornata e’ dominata dal risultato delle elezioni in Germania, che interroga la politica italiana. Un esito che viene letto in maniera differente a seconda del commentatore. Se, infatti, le forze dell’area di centrosinistra interpretano le urne tedesche come una spinta ad abbandonare qualsiasi pulsione populista e sovranista, al contrario le forze di centrodestra traggono dal voto tedesco ben altro insegnamento: solo uniti si vince.

28 SETTEMBRE: Il caso di Luca Morisi – social media manager della Lega, finito in Un’inchiesta per droga da cui poi uscira’ indenne – tiene banco in questo scorcio di campagna elettorale.

29 SETTEMBRE: I vaccini hanno consentito il miglioramento del quadro macroeconomico dell’Italia. Nel 2021 il pil crescera’ del 6% rispetto al 4,5% preventivato. Mario Draghi annuncia in conferenza stampa i progressi del Paese ed e’ certo di una cosa: “L’ingrediente fondamentale per la crescita e’ la vaccinazione: il fatto che si possa lavorare con tranquillita’, andare in giro, gli studenti a scuola. Questa crescita va protetta”.

30 SETTEMBRE: Tredici anni e 2 mesi di reclusione. E’ la pesante condanna inflitta dal Tribunale di Locri all’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, al termine del processo in primo grado “Xenia”, riconosciuto colpevole di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito dell’attivita’ di accoglienza dei rifugiati. La vicenda irrompe nelle cronache nazionali, nel pieno del rush finale per le elezioni locali e scoppia lo scontro tra Lega e forze di centrosinistra, che fanno quadrato a difesa di Lucano: “Sono esterrefatto”, dice Enrico Letta.

 

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