Un anno di politica 1 / Gennaio, cade il governo Conte

Il 2021 archivia l’esperienza di Giuseppe Conte che prima con Un governo giallo-verde, poi con un esecutivo rosso-giallo era rimasto a palazzo Chigi dall’inizio della legislatura. E’ l’anno dell’ex numero uno della Bce chiamato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a condurre la battaglia sul Covid e ad approntare il piano nazionale di ripresa e resilienza. A gennaio si consuma la crisi con la decisione di Matteo Renzi di ritirare la delegazione ministeriale e di staccare la spina. Poi dopo le dimissioni dell”avvocato del popolo’, come amava definirsi il giurista pugliese, tocca a ‘Supermario’ guidare il Paese costretto a fronteggiare la nuova ondata del virus.

3 GENNAIO: il premier Conte incontra i capidelegazione della maggioranza e il Comitato tecnico scientifico per Un confronto sull’emergenza. Si decide di prorogare il dl di Natale: dal 7 al 15 gennaio stop agli spostamenti tra Regioni, nel weekend del 9 e 10 gennaio si applicano, su tutto il territorio nazionale, le misure previste per la cosiddetta “zona arancione” mentre nella cosiddetta “zona rossa” sara’ possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in Un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio Comune.

8 GENNAIO: Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base delle indicazioni della cabina di regia, firma nuove ordinanze collocando in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

12 GENNAIO: Il Cdm approva il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’utilizzo dei fondi e dei prestiti del Next Generation Eu. Tuttavia, la delegazione di Iv si smarca, ritiene che l’impostazione del documento sia sbagliata, chiede che l’Italia utilizzi il Mes, il fondo salva-Stati.

13 GENNAIO: Matteo Renzi in conferenza stampa annuncia le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova, Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Un atto che apre formalmente la crisi di governo. Italia viva non partecipa al Cdm che approva Un decreto legge per prorogare il divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio e lo stato di emergenza fino al 30 aprile 2021. Matteo Renzi esclude il voto “ma – aggiunge – qualcuno deve avere il coraggio anche per gli altri per dire che il Re e’ nudo”. Il leader del Pd, Nicola Zingaretti, insorge: “E’ Un errore gravissimo, Un atto contro il Paese”.

18 GENNAIO: Il presidente del Consiglio Conte nell’Aula di Montecitorio lancia Un appello ai volenterosi “per costruire insieme il futuro dell’Italia”. Giorgia Meloni in Aula denuncia “il vergognoso mercimonio”. La Camera conferma la fiducia al governo con 321 voti favorevoli, 259 contrari e 27 astenuti (i deputati di Italia Viva). Vota a favore anche la deputata Renata Polverini di FI.

19 GENNAIO: anche il Senato conferma la fiducia al governo con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti (i senatori di Italia Viva). Votano a favore pure due senatori appartenenti a Forza Italia, Andrea Causin e Mariarosaria Rossi, e Riccardo Nencini (Iv-Psi). Arriva in extremis il voto dell’ex pentastellato Ciampolillo, e’ bagarre prima della proclamazione del risultato. “E’ Un mercato indecoroso di poltrone. Davvero Conte se la sente di andare avanti con questi numeri?”, l’affondo di Matteo Renzi in Aula.

20 GENNAIO: la Camera approva con 523 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti uno scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro; il provvedimento passa poi al Senato con 291 voti favorevoli e 1 astenuto. “Dopo il Conte 1, dopo il Conte bis ora siamo al Conte dimezzato”, attacca ancora Matteo Renzi.

25 GENNAIO: il presidente del Consiglio Conte cerca una maggioranza alternativa ma deve prendere atto che la relazione sulla prescrizione del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, in programma nell’Aula per mercoledi’ 27, non avrebbe ottenuto i voti necessari per l’approvazione al Senato e cosi’ annuncia il passo indietro.

26 GENNAIO: il Consiglio dei ministri vara Un decreto sull’autonomia del Coni in vista della partecipazione italiana alle Olimpiadi di Tokyo, poi il premier sale al Quirinale e rassegna le dimissioni.

27 GENNAIO: il presidente della Repubblica Mattarella avvia le consultazioni. Riceve prima i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, poi nei giorni successivi i partiti.

29 GENNAIO: il capo dello Stato affida al presidente della Camera Roberto Fico Un mandato esplorativo per verificare la formazione di Un governo sostenuto dalla maggioranza che sosteneva il Conte II. Il centrodestra con Matteo Salvini chiede le elezioni, ma si dice pronto a valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta al presidente della Repubblica mentre il Pd segue la linea del Movimento 5 stelle e punta su Un Conte ter. Ma non basta Un gruppetto di responsabili che si dice disponibile a sostenere il giurista pugliese: i numeri non ci sono. Fallisce il tentativo delle forze politiche del Conte 2 di definire Un programma comune per proseguire sul vecchio schema e in Un vertice tra Matteo Renzi (Iv), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu) e Vito Crimi (M5s) non si trova l’intesa sulla composizione di Un ipotetico nuovo governo.

 

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