“In Bielorussia tutto e’ pronto per ospitare i negoziati Russia-Ucraina. In attesa dell’arrivo delle delegazioni”. Lo ha twittatto poco fa il ministero degli Esteri bielorusso accompagnando l’annuncio dei negoziati tra Kiev e Mosca con una foto della sede a Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia, nell’area del fiume Pripyat.
Intanto il capo della repubblica autoproclamata di Donetsk, Denis Pushilin, ha dichiarato la sospensione della mobilitazione generale, motivando “la quantità necessaria è già stata raggiunta nelle direzioni necessarie”.
Secondo il Kyiv Independent, sarebbe invece ormai imminente l’ingresso delle truppe bielorusse in Ucraina in appoggio di quelle di Mosca che avrebbero incontrato più difficoltà del previsto a piegare la resistenza dei difensori. “Putin – si legge sul KI – sta per trascinare il suo alleato bielorusso, il dittatore Aleksandr Lukashenko, nella sua guerra di occupazione”. Voci sul coinvolgimento ufficiale della Bielorussia nella guerra hanno iniziato a circolare ieri, quarto giorno dell’invasione russa, contro l’Ucraina, grazie a un rapporto presentato ai circoli diplomatici da anonimi giornalisti dell’opposizione bielorussa. Il messaggio suggeriva che le truppe bielorusse potessero essere schierate nelle aree di Kiev o Zhytomyr in assistenza alla forza d’invasione del Cremlino.