Il secondo round di negoziati fra Russia e Ucraona è iniziato, senza che tuttavia si sia registrato un rallentamento delle operazioni militari: anzi, l’offensiva russa di è intensificata e oltre ai continui bombardamenti terrestri un cargo estone, apparentemente finito su una mina, è affondato nelle acque di Odessa. Alla promessa del presidente ucraino Volodymir Zelensky di “una resistenza feroce” il Cremlino ha ribadito di non volersi fermare fino a che non sarà raggiunto l’obbiettivo di neutralizzare il nazionalismo ucraino; termini che non fanno certo ben sperare, come ha riassunto Emmanuel Macron alla fine di un lungo colloquio con Vladimir Putin: “Il peggio deve ancora venire”. Fonti governative ucraine hanno elencato i principali punti all’ordine del giorno: un immediato cessate il fuoco seguito da un armistizio e la creazione di corridoi umanitari per lo sgombero della popolazione civile dalle località bombardate.
Di fatto il fronte meridionale sembra quello dove i russi stanno avanzando con meno difficoltà: l’enorme convoglio diretto su Kiev rimane praticamente ancora bloccato a trenta chilometri dalla capitale dalla resistenza ucraina e da notevoli difficoltà logistiche, secondo i sevizi britannici. – Nel frattempo, Mosca avverte che ai “mercenari stranieri mandati dall’Occidente ad aiutare il regime nazionalista di Kiev” – le “Brigate internazionali” chieste da Zelensky – non verrà riconosciuto lo status di prigionieri di guerra. – Sul fronte diplomatico, oltre all’apertura dei colloqui, la notizia più rilevante è il lungo colloquio – un’ora e mezzo – fra Macron e Putin, i cui contenuti non possono certo essere definiti incoraggianti nell’ottica di una possibile sospensione delle attività belliche
L’ipotesi dei corridoi umanitari è stata peraltro rilanciata anche dagli stessi russi: “La Russia ha già creato tutte le condizioni necessarie per un’evacuazione sicura. Siamo pronti a creare corridoi umanitari appropriati in qualsiasi direzione in qualsiasi momento”, ha dichiarato il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, Mikhail Mizintsev. – Sul terreno intanto continuano i bombardamenti su Kharkhiv e Mariupol con numerosi vittime civili, mentre i russi avrebbero preso il controllo di Kherson, la prima importante località finita nelle mani di Mosca; la novità più preoccupante tuttavia è l’affondamento – causato probabilmente da una mina – di un cargo estone al largo di Odessa, dove l’aumento delle attività militari rende più probabile l’ipotesi di uno sbarco.
Stando a fonti russe Putin ha ribadito che “gli obiettivi dell’operazione in Ucraina saranno raggiunti in ogni caso” e che “i tentativi di guadagnare tempo, tergiversando con i negoziati, porteranno solamente al fatto che nella nostra posizione negoziale compariranno ulteriori richieste nei confronti di Kiev”. – L’Eliseo ha confermato “la fortissima determinazione” del Cremlino a portare avanti l’offensiva, il cui obbiettivo sarebbe di “prendere il controllo” dell’intera Ucraina: “Il peggio deve ancora venire, ha concluso Macron aggiungendo però di voler rimanere in contatto con Putin “per quanto sia possibile”. – La Gran Bretagna ha lanciato un nuovo appello al Cremlino perché fermi una guerra “illegale” e il ministro della Difesa Ben Wallace ha avvertito che quanto sta avvenendo in Ucraina è “inaccettabile”: “La cosa non finisce qui: le conseguenze di ciò che stiamo vedendo in Ucraina si rifletteranno sull’Europa e sulla Nato non per settimane, ma per mesi ed anni a venire”.