di ANGELO VALENTINO – Tanto rumore per nulla, o meglio, tanto can can per far sembrare che qualcuno sotto sotto lavori. Invece l’affidabile studio dell fondazione Openpolis ci dice che a Roma si lavora poco. Ecco l’ultimo report.
Secondo Openpolis, i dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo”. Vediamo questi numeri, allora.
3 le riunioni del consiglio dei ministri a maggio
Nel mese di maggio si sono svolte 3 riunioni del consiglio dei ministri: dall’inizio del governo Conte non si era mai visto un numero tanto basso. Il rallentamento dell’attività governativa è dovuto al fatto che le ultime settimane del mese sono state monopolizzate dalla campagna elettorale per le elezioni europee.
0 decreti leggi deliberati a maggio
Lo stallo istituzionale di maggio dovuto alle elezioni ha di fatto paralizzato la produzione legislativa del governo. Questo ha persino portato alla decisione di posticipare la presentazione di due provvedimenti governativi, che invece sembravano dover arrivare in consiglio dei ministri prima del voto europeo. Parliamo del “decreto sicurezza-bis”, voluto dalla Lega, e il “decreto famiglia”, sostenuto dai 5 stelle.
19 sedute di aula tra camera e senato
Una paralisi istituzionale – documenta Openpolis, che ha coinvolto anche il parlamento. In totale la chiusura dell’aula causa elezioni europee è durata 10 giorni, dal 17 al 27 maggio. Le 19 sedute del mese sono il numero mensile più basso registrato, dopo giugno 2018 (insediamento del governo) e agosto 2018 (chiusura estiva).
44 provvedimenti presentati dal governo Conte nel primo anno di mandato
Escludendo i trattati internazionali il governo Conte ha presentato al parlamento solo 44 provvedimenti. Considerando il primo anno di mandato, è il dato più basso dal governo Berlusconi ad oggi. Oltre il 45% di questi testi sono decreti legge.
-3 membri del governo Conte in quota Lega rispetto all’insediamento
“Se le elezioni europee – conclude la fondazione – hanno congelato l’attività politica a maggio, hanno anche ribaltato il rapporto di forza all’interno del governo. Il dato del voto, come anche i cambiamenti avvenuti all’interno del governo in questi mesi, hanno fatto girare l’ipotesi di un possibile rimpasto nell’esecutivo. Rimpasto che comunque non potrà cambiare i numeri in parlamento, in cui i 5stelle continuano ad avere quasi il doppio dei parlamentari rispetto alla Lega”.
E questo aiuta anche a capire perché alla Lega non convenga litigare tutti i giorni.