di MARCELLO RICCI – Può sembrare irreale legare Trump all’indipendenza della Padania, ma a ben riflettere ci sono ragioni valide a meno che non tradisca le aspettative. L’Italia è solo apparentemente indipendente, dalla liberazione è una colonia americana. La prova del nove che certifica il fatto e che si cita con orgoglio Craxi per la storia di Sigonella. Ciò asseverato, è chiaro che un paese socialmente e culturalmente diviso , ma governato da un governo centralista, rende più agevole la gestione della colonia italiana. Trump si è impegnato a mettere ordine in casa propria, quindi rinuncerà al ruolo di guardiano del mondo. E’ il momento che istanze indipendentiste della parte mitteleuropea possono alzare la voce senza incorrere nelle ire del padrone che governa da oltre oceano. Un territorio lungo e stretto che dalle Alpi si protende (per disgrazia ) verso la costa libica, che per storia, cultura, dialetti, costumi, sentimenti, e arte sono distanti e distinti, possono sperare , che senza un padrone lontano e potente, di realizzare le istanze indipendentiste. Chi ha provato ( Umberto Bossi ) a rifiutare il tricolorito vessillo come propria bandiera è finito sotto processo. Le macroregioni italiche, liberate dalle catene potranno forse decidere del loro destino.
Anche i rapporti con il continente russo avranno un diverso corso, primo tra tutti le sanzioni che hanno danneggiato esclusivamente chi le ha decise. Tra Putin e Obama c’è una differenza di statura politica abissale. E’ idiota imbarcarsi in una riedizione della guerra fredda per fare un favore al padrone d’oltreoceano. Anche il ruolo della Merkel sarà diverso, dovrà guardare con attenzione ad Est.
Francia e Spagna sono più attente ai loro interessi e non si prostrano al prepotente di turno.
Anche oggi l’ingerenza negli affari interni italiani è certificata dall’agenzia Moody’s che avverte: la valutazione del rischio Paese dipende dall’esito del prossimo referendum annunciando un declassamento in caso di vittoria del No. Tradotto in termini economici è l’annuncio di un pesante aumento degli interessi sul debito. E’ una minaccia.