Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 28 luglio 2021-3 agosto 2021, rispetto alla precedente, un incremento di nuovi casi (38.328 vs 31.963) e una sostanziale stabilità dei decessi (120 vs 111). In aumento anche i casi attualmente positivi (94.216 vs 70.310), le persone in isolamento domiciliare (91.762 vs 68.510), i ricoveri con sintomi (2.196 vs 1.611) e le terapie intensive (258 vs 189) . In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- Decessi: 120 (+8,1%)
- Terapia intensiva: +69 (+36,5%)
- Ricoverati con sintomi: +585 (+36,3%)
- Isolamento domiciliare: +23.252 (+33,9%)
- Nuovi casi: 38.328 (+19,9%)
- Casi attualmente positivi: +23.906 (+34%)
- Over 80: degli oltre 4,4 milioni, 4.137.391 (92,3%) hanno completato il ciclo vaccinale e 112.648 (2,5%) hanno ricevuto solo la prima dose.
- Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 5.146.053 (86,3%) hanno completato il ciclo vaccinale e 202.094 (3,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
- Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 5.851.619 (78,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 462.036 (6,2%) hanno ricevuto solo la prima dose.
- Circolazione del SARS-CoV-2. Analogamente ad altri paesi europei, la diffusione della variante delta ha determinato un incremento dei contagi, la cui entità in Italia è indubbiamente sottostimata dall’insufficiente attività di testing & tracing. Inoltre, in una fase epidemica caratterizzata dalla continua esplosione di focolai locali, la circolazione virale determina improvvise variazioni regionali / provinciali. L’incremento settimanale dei nuovi casi sembra rallentare, ma la notevole contagiosità della variante delta impone di tenere alta l’attenzione sui comportamenti individuali in un periodo come quello estivo caratterizzato dall’aumento di spostamenti, contatti sociali, occasioni di assembramento.
- Impatto della COVID-19. Come previsto l’incremento dei contagi ha determinato in circa 3 settimane un aumento dei ricoveri, in particolare in area medica (+102%) e in misura minore in terapia intensiva (+71%), anche qui con notevoli differenze regionali. Considerato che l’entità di tale incremento è proporzionale alla circolazione virale e inversamente correlato ai tassi di copertura vaccinale completa della popolazione, in particolare di over 60 e fragili, la vaccinazione in tutte le fasce di età rimane fondamentale per arginare l’impatto della COVID-19.
- Disponibilità vaccini. La campagna vaccinale è ormai totalmente dipendente dai vaccini a mRNA, le cui consegne non saranno sufficienti a mantenere il ritmo di 500 mila somministrazioni al giorno una volta completati i cicli “aperti” con i vaccini a vettore adenovirale. In altre parole, in assenza di un deciso cambio di marcia nelle forniture di vaccini a mRNA, è ragionevole aspettarsi un rallentamento della campagna nel mese di agosto.
- Somministrazione vaccini. Persiste l’esitazione vaccinale degli over 50, difficilmente raggiungibili senza una strategia capillare di chiamata attiva; sembra inoltre poco realistica la possibilità di coprire con il ciclo completo il 60-65% della fascia 12-19 prima dell’inizio dell’anno scolastico, visto che il 63,4% non ha ancora effettuato nemmeno una dose, con notevoli differenze regionali (figura 20). Difficile stimare la reale entità della “spinta gentile” del green pass, in assenza di dati pubblici sulle prenotazioni.
- Terza dose. Al momento, per quanto verosimilmente sarà necessaria una terza dose in alcune fasce della popolazione, non ci sono evidenze sufficienti per definire indicazioni, tempi e modalità di somministrazione. Su questo fronte sono tre, in ogni caso, le ragionevoli certezze. Innanzitutto, non esiste alcun test affidabile per identificare i potenziali candidati, i quali al momento vengono individuati nelle persone più a rischio di malattia severa (over 80, ospiti RSA, persone molto fragili) e negli operatori sanitari; in secondo luogo, l’incremento delle diagnosi di COVID-19 e il ricovero di persone vaccinate con doppia dose potrebbero essere un indicatore indiretto di una ridotta protezione immunitaria; infine, la somministrazione della terza dose rimane al momento off label e deve essere autorizzata dalle autorità regolatorie.
Regione | Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti | Variazione % nuovi casi | Posti letto in area medica occupati da pazienti COVID−19 | Posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti COVID−19 |
Abruzzo | 114 | 52,8% | 3% | 1% |
Basilicata | 138 | 80,7% | 6% | 1% |
Calabria | 150 | 31,8% | 9% | 3% |
Campania | 137 | 30,8% | 6% | 2% |
Emilia Romagna | 185 | 20,5% | 4% | 3% |
Friuli Venezia Giulia | 63 | 24,7% | 2% | 2% |
Lazio | 200 | -6,0% | 6% | 5% |
Liguria | 90 | 4,7% | 2% | 6% |
Lombardia | 116 | 17,9% | 4% | 2% |
Marche | 143 | 51,2% | 3% | 2% |
Molise | 42 | 8,8% | 1% | 3% |
Piemonte | 60 | 47,0% | 1% | 1% |
Prov. Aut. Bolzano | 66 | 10,6% | 2% | 2% |
Prov. Aut. Trento | 64 | -19,5% | 2% | 1% |
Puglia | 65 | 34,7% | 3% | 3% |
Sardegna | 335 | 14,6% | 5% | 10% |
Sicilia | 241 | 27,0% | 11% | 4% |
Toscana | 217 | 48,2% | 3% | 4% |
Umbria | 191 | 21,6% | 2% | 2% |
Valle D’Aosta | 66 | 54,5% | 4% | 0% |
Veneto | 261 | 7,6% | 2% | 2% |
ITALIA | 158 | 19,9% | 4% | 3% |
Nota: nella prima colonna rosso e verde indicano rispettivamente una performance regionale in peggioramento, o in miglioramento, rispetto alla settimana precedente. Nella seconda colonna rosso e verde indicano rispettivamente un aumento o una diminuzione di nuovi casi rispetto alla settimana precedente. Nelle ultime 2 colonne rosso e verde indicano il superamento, o meno, della soglia di saturazione del 40% per l’area medica e del 30% per le terapie intensive (dati Agenas). |