Ho sempre creduto che la Lega Nord si chiamasse Nord perché era fatta da gente del Nord per difendere gli interessi del Nord. Intendendo per Nord il Nord della penisola italiana. E proprio anche per questo sono vent’anni che tutti accusano la Lega Nord di essere contro il Sud, e magari anche un po’ razzista contro i meridionali, cosa che dalle mie parti a volte si dica perchè te le tiran fuori.
Adesso che vengono a galla i casini del finanziamento pubblico – fregatura nella fregatura – vengo a scoprire che di Nord nella Lega Nord c’è rimasto poco, almeno attorno al Bossi della cerchia stretta. Insomma, la moglie è siciliana, la badante è pugliese (con – scrivono – nonne tunisine), l’avvocato è siciliano, il delfino-governatore è pugliese (e anche un po’ albanese), il direttore del quotidiano era campano, e adesso anche il tesoriere, che fanno passare per genovese, salta fuori che è diggiù. Dalla faccia potrebbe anche essere sudanese o del Sud del Bangla Desh effettivamente.
Il Bossi ha sempre detto che voleva liberare i nostri paesi da negher e terù, ci ha preso i voti coi manifesti degli indiani, ma non aveva mai detto che per farlo se li doveva rinchiudere tutti nella sua casetta di Gemonio. É proprio come dicono a Radio Padania: “Si è sacrificato per noi”.
E giù tutti a piangere per il dimissionario, che neanche a Pyonyang fanno così… Ma ‘ndì a ciapà i rat!