Timore contagio per Silicon Valley Bank, crolla piazza affari

Giornata decisamente negativa per tutte le Borse europee ieri, nonostante le rassicurazioni che per il Vecchio Continente non ci saranno rischi di un contagio generalizzato dal crac di Silicon Valley Bank e di altre due banche americane. Le autorità finanziarie statunitensi, però, sono dovute intervenire con misure ad hoc per evitare un possibile contagio del sistema bancario del Paese. In Italia il ministero dell’Economia segue con attenzione l’evolversi della situazione. Per Filippo Alloatti, head of financials di Federated Hermes, ”non esistono banche europee quotate in BORSA con un modello di business simile” e quindi i rischi per il Vecchio Continente sarebbero effettivamente limitati. La turbolenza scatenata dal fallimento della Silicon Valley Bank spinge poi gli investitori a mettere in discussione il fatto che la Bce alzerà di mezzo punto percentuale i tassi d’interesse.

Al Ttf di Amsterdam in calo il prezzo del gas, sui 52 euro al megawattora. Scende anche il prezzo del petrolio, con Brent e Wti che calano dell’1% circa. A Milano il Ftse Mib perde il 4,03% e chiude a 25.994,81. In forte rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove attorno ai 182 punti base. In forte ribasso, invece, il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,16%. Sul listino principale di Piazza Affari salgono quasi esclusivamente le utilities. Italgas sale dell’1,05%, Snam dello 0,57% e Terna dello 0,61%. Bene anche Leonardo (+0,09%). In coda i bancari: Bper perde il 9,51%, Intesa Sanpaolo il 6,10%, Unicredit il 9,01%, Banco Bpm l’8,09%, Mediobanca il 4,48%, Fineco il 6,32% e Banca Mediolanum il 7,76%. Male anche Pirelli (-5,18%) e Iveco (-4,96%). (in collaborazione con Money.it)

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