di GIORGIO TEANI – C’è un ministro che scambia con la minestra allungata il suo mandato. Il ponte di Genova è la sua prima storia infinita. E c’è un ministro, sempre lo stesso, che confonde i tunnel dietro l’angolo con la Galleria del Brennero, data di ultimazione il 2025.
Avrebbe affermato, il ministro Toninelli, che non dobbiamo perderci d’animo se saltano le tav o le grandi opere, e se a Genova sta morendo il porto, tutto l’indotto collegato e la stessa città perché non sanno ancora a chi far ricostruire il ponte crollato. Tanto, che ci volete fare, cari impazienti cittadini e imprenditori, per voi è pronto il tunnel del Brennero o meglio “Galleria di base del Brennero”.
E così, dai problemi strutturali di chi se ne intende come il ministro, si passa ai problemi temporali, perché quello del Brennero sarà il traforo ferroviario più lungo del mondo. Ma ci vorranno almeno 8 anni per vederlo aperto. Da qui ad allora, ministro, salteremo noi la minestra, perché il tempo sarà già scaduto per far viaggiare merci e persone con la velocità che l’Europa chiede al Nord.
Vede, ministro, il Brennero, con i suoi 64 km, collegherà l’Austria all’Italia (ovvero in un concetto più ampio diventerà il collegamento principale tra Europa e il nostro paese), inserito in un contesto più ampio di gallerie comprese quelle d’emergenze, di esplorazione e di servizio. Parliamo di 230 km dei quali ne sono stati scavati solo 90 circa…
Promettere che domani, come il ponte Morandi, sarà tutto finito, è da opera cerebrale incompleta. Sarà un’opera maestosa e imponente, solo quando sarà finita, anche per via delle varie formazioni geologiche che bisognerà attraversare (quindi per le diverse tecniche di scavo) e per mettere in sicurezza il traforo…
Questo sarà sì un traforo che agevolerà gli imprenditori e le merci su rotaia e farà rispettare del tempo ma non prima del 2025… Da qui ad allora attendiamo il reddito di sopravvivenza?
Giorgio Teani, responsabile giovani “Guerrieri del Grande Nord”