di Monica Rizzi – E’ un tema che si avvicina al dibattito italiano sul green pass. Sul portale di TvSvizzera.it si legge che “la Commissione nazionale d’etica per la medicina (CNE) è intervenuta sul tema sostenendo in un documento che un obbligo “indiretto” della vaccinazione mina il principio della libertà di scelta, che include il diritto di esporsi ai rischi di infezione, e quindi non è da ritenersi giustificato. Obbligo indiretto che secondo alcuni deriverebbe dalle misure adottate dalle autorità con le quali ai non vaccinati viene precluso l’accesso in determinati ambiti sociali”.
Se lo dicono gli svizzeri, da sempre presi a modello di democrazia e sovranità, qualcosa ci sarà di buono, o no?
E, ancora, è simile al nostro tira e molla sull’obbligo di tamponi e il loro costo leggere che in un’intervista pubblicata da Tagesanzeiger.ch, “la presidente della CNE Andrea Büchler definisce l’abolizione dei test gratuiti come “problematica” se nello stesso tempo viene esteso l’obbligo di avere un certificato, la cui validità deve essere limitata nel tempo”.
Una domanda molto semplice alla quale non riesco a trovare una risposta: dove sono in Italia i comitati etici? Perché non si riesce serenamente a dibattere di questi temi se non leggendo guerre social a suon di insulti? Qui sotto il link per il servizio integrale.
https://www.tvsvizzera.it/tvs/no-vax-e-commissione-etica-contro-l-obbligo-indiretto-del-vaccino/
Monica Rizzi Responsabile organizzativo nazionale Grande Nord