Gli 80 euro non li hanno neanche visti, ne hanno sentito parlare ma il grosso lo fa lo Stato, che con una pressione fiscale sulle famiglie aumentata dal 30,8% del 2010 al 31,1% del 2014, si porta via qualsiasi cosa. L’analisi della Cisl e dei Caf Cisl sulle dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati rileva infatti che l’Irpef passa dal 20,35% al 19,3%, Iva e accise dal 9% del 2010 al 10,1% del 2014, aumentano le addizionali (regionali e comunali, queste ultime soprattutto tra 2012 e 2013 in corrispondenza dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa) e viene reintrodotta la tassazione sulle prime case (dall’Imu 2012 alla Tasi 2014).
Sei anni di decadenza progressiva
Tra il 2006 e il 2012, la ricchezza media netta in termini reali delle famiglie è diminuita del 9%, il risparmio annuale del 38%, prosegue lo studio.E a fronte di una persistente crisi economica, associata a una crescente pressione fiscale, l’insieme delle famiglie ha reagito in parte contraendo i consumi e in altra parte utilizzando i risparmi oppure indebitandosi.
Il quadro di medio periodo (2010-13) resta caratterizzato da una recessione intensa per quanto riguarda redditi e consumi. Il reddito complessivo in termini reali è diminuito del 4,19% (alla crescita del 3,01% in termini nominali va sottratto l’aumento dell’inflazione del 7,20% nel periodo considerato). Ancora più forte è stata la contrazione in termini reali del reddito disponibile (-4,7%) e dei consumi (-11%, di cui -3,7% nel 2013).
E’ soprattutto quest’ultima grandezza (il reddito disponibile), infatti, che “ci segnala qual è la parte del reddito percepita nel periodo considerato che rimane a disposizione delle decisioni di spesa o di risparmio dopo aver pagato le imposte”.
Il bonus che discrimina
“Il bonus ha determinato una redistribuzione a favore delle famiglie dei lavoratori dipendenti a scapito di pensionati, lavoratori autonomi e, in generale, dei contribuenti a bassissimo reddito”, spiega l’indagine Cisl. In un orizzonte di medio termine, inoltre, il bonus e gli aumenti di detrazioni per familiari e per lavoro dipendente, oltre alle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico intervenuti dal 2010, sono stati più che compensati dall’aumento di Iva, accise e addizionali Irpef. Solo le famiglie dei lavoratori dipendenti conservano, in media, un piccolo beneficio.
Che dire?