Stragi, giovani killer e baby gang. Siamo a rischio come gli Usa?

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di SERGIO BIANCHINI – USA: sedici stragi in otto mesi. Quindi siamo difronte ad una strage ogni 15 giorni, attuata da giovani che odiano ormai il mondo in cui vivono.

Negli stati uniti il tasso di omicidi ogni 100.000 abitanti è 4,9, in Italia 0,59.

https://www.istat.it/it/files/2018/11/Report_Vittime-omicidi.pdf

Certamente la facilità di acquisire armi anche da guerra consente la grandiosità di questi massacri ma non li spiega.

Fini a 50 anni fa praticamente in ogni casa italiana c’era un fucile da caccia, magari appeso al camino con la cartuccera accanto. E stragi non ce n’erano.

Nel mio paesello dove era normale vedere il vicino di casa cacciatore che in bicicletta circolava con la doppietta sulla spalla non ho mai sentito fino a 18 anni di un solo conflitto a fuoco.

Anni dopo il mio trasferimento a Milano sentii dell’uccisione, nel paesello, di un mio compagno di scuola che era finito nello spaccio con una banda di sardi.

Quando nella mia scuola di un paese dell’interland milanese, facendo la consueta indagine sui furti scovai una piccola banda interna formata da 9 alunni che rubavano le biciclette feci un grafico delle responsabilità anche per pesare i castighi. Ebbene, i due capi erano arrivati da poco nel paese, poi ce n’erano 3 o 4 nel secondo girone e due o tre nel terzo.

La mamma di uno del terzo girone, originaria del paese, venne da mé e mi disse che aveva visto il figlio strano e che le aveva detto che voleva andare a confessarsi.

Sono infiniti gli episodi che dimostrano come sia l’ESTRANEITA’ la fonte dei moderni atti di violenza apparentemente inspiegabili e gratuiti. E giustamente la chiesa e le persone socievoli e sincere lavorano costantemente per creare socializzazione, cioè familiarità, cioè il contrario della estraneità.

Ma se la “Diversità” galoppa troppo diventa incontrollabile e quindi qualunque attività anche animata da buone intenzioni fallisce e la comunità si blinda.

Anche il sostegno maggioritario che negli Usa ha il libero possesso di armi si spiega non tanto con il peso delle aziende produttrici di armi ma con l’evidenza di una conflittualità quotidiana di altissimo spessore di cui non abbiamo notizia ma che i dati sugli omicidi negli Usa spiegano benissimo.

Da noi viviamo ancora di rendita sul tipo umano mite formatosi in secoli di dominanza del cristianesimo e della civiltà agricola. Inoltre negli ultimi decenni lo stragismo mafioso è quasi scomparso a causa della crescente omogeneizzazione del paese e della capacità di intervento dello stato.

Se guardiamo i dati l’Italia è uno dei paesi meno violenti del mondo. E infatti in tutto il mondo è apprezzato e famoso sia per la bellezza che per la giovialità.

E l’opposizione a iniezioni esagerate, forzate e incontrollate di “diversità”, a mio parere, nasce proprio da questa sensibilità di fondo che sente in pericolo le proprie caratteristiche storiche abituali.

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