di ROBERTO BERNARDELLI – Ve lo ricordate il cardinal Biffi quando disse, sollevando le critiche dei bacchettoni, che avremmo dovuto ospitare prima gli immigrati cristiani, simili a noi e alle nostre radici, pena la devastazione dell’Europa? Ora tocca a Donald Trump affermare il giro di vite sull’immigrazione dopo aver firmato l’atto che respinge gli ingressi da sette paesi islamici, Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen “Il nostro Paese ha bisogno di confini forti e di controlli rigidi, ADESSO. Guardate a quello che sta succedendo in Europa e, anzi, in tutto il mondo – un caos orribile!”, afferma in un tweet. Non ha forse ragione? Mentre arrivano i primi ricorsi contro la misura del tycoon. E dopo la presa di posizione di Francois Hollande (che ha invocato “fermezza” contro la scelta di Trump) arrivano le dichiarazioni di Angela Merkel e del premier italiano Paolo Gentiloni.
Cosa dicono questi campioni dell’integrazione sul cui suolo patrio l’islam ha mietuto vittime (Italia a parte, per ora), senza aver insegnato la lezione? Per Angela Merkel lo stop agli ingressi in Usa dei rifugiati provenienti da alcuni paesi “non è giustificato”. La cancelliera tedesca, ha spiegato il portavoce Steffen Seibert, “è convinta che anche la necessaria lotta al terrorismo non giustifica” una misura del genere “solo in base all’origine o al credo” delle persone.
“L’Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell’Europa”. Così il premier Paolo Gentiloni su twitter.
Mentre i dati sulla povertà incombono su di noi, mentre le nostre famiglie vengono dopo i clandestini che trovano comunque accoglienza, la politica italiana ci fa affogare nel suo politicamente corretto.
Avanti così che va bene….
Presidente Indipendenza Lombarda