di Massimo Vidori – L’atteggiamento dei sovranisti degli Stati europei fa pensare che siano in preda a seri disturbi di personalità: osserviamo il comportamento di quelli nostrani.
Già il fatto di convergere in una casa comune che si chiami “centro-destra”, in presunta antitesi ad un “centro-sinistra” ormai evaporato, dà la misura del pavido opportunismo elettorale che caratterizza tutto l’arco parlamentare.
Ma è analizzando le istanze nazionalistiche contrapposte alle presunte vessazioni europee che emerge una vera dimensione bi-polare dei nostri sovranisti.
Rivendicando un nostalgico “prima gli italiani anti-euro”, dimenticano che il loro sacro contenitore statale è un artificio istituzionale dalla credibilità appena più stagionata di quella europea: giusto qualche decennio.
Inoltre “legalità, auto-determinazione, libertà, giustizia, democrazia” sono concetti non frequentati. Perché se lo fossero, si accorgerebbero che le vessazioni che essi dichiarano di subire in Europa, non si differenziano da quelle che i loro amati Stati infliggono alle rispettive minoranze.
Chiedo a Salvini, Meloni, Berlusconi, che differenza ci sia con il trattamento imposto dall’Italia al Veneto? Istruzione scolastica, offerta culturale, fisco, vincoli produttivi e commerciali… in quale di questi ambiti un elettore veneto dovrebbe sentirsi a suo agio in Italia ed oppresso in Europa?
Con quale logica si combattono a Bruxelles le stesse identiche questioni che lo Stato nazionale applica ai propri cittadini? Forse la logica con la quale l’autonomia dichiarata come “la madre di tutte le battaglie” in Veneto viene zittita a suon di fischi a Roma.
In effetti come dicevamo più sopra, si deve essere distribuito su tutto il Parlamento assieme alla parola “centro” il teorema di Giachetti riferito ai suoi di centro-sinistra “…avete la faccia come il…!”. Perchè, se così non fosse, la principale preoccupazione di un sovranista dovrebbe essere proprio la difesa di tutte le minoranze-Davide che si battano contro un’istituzione-Golia.
Un italiano orgoglioso ed onesto dovrebbe battersi per garantire la volontà costituzionale di autonomia espressa legalmente dal popolo veneto. Tanto quanto uno spagnolo orgoglioso ed onesto dovrebbe volere l’indipendenza voluta dal popolo catalano.
Ma è molto più facile essere orgogliosi con la “faccia” altrui, piuttosto che con una impegnativa onestà personale.
Massimo Vidori