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Sorpresa, 44% italiani europeisti più di Salvini, solo il 18% euroscettico. Crescono i favorevoli all’euro

EURO 7di STEFANIA PIAZZO – I dati sono oggettivi. Se non lo sono, è perché vengono strumentalizzati. Ci sono ad esempio dei numeri che parlano da soli. Basta non manipolarli. Facciamo un esempio: se il 44% degli interpellati è favorevole a qualcosa, non è vero che il 66% sia contrario a quella stessa cosa. Ma è più sbrigativo e approssimativo tirare una riga veloce e far dedurre quel che si vuole al lettore.

I numeri sono i dati ufficiali del sondaggio Eurobarometro del settembre 2018.

Cosa emerge? Che tutti vogliono mandare la Merkel a quel paese e i rappresentanti di Bruxelles ai lavori forzati?  Per niente. Perché il 67% dei cittadini europei ritiene che l’adesione all’UE abbia portato dei vantaggi al proprio paese, dato più alto mai registrato dal 1983

Insomma, nonostante le troike, i rapporti deficit/pil, il cambio storico di moneta, le debolezze politiche della Comunità europea, si sta meglio anche se si sta peggio, se cioè il prezzo del cambiamento non è stato indolore. Un’Europa senza barriere, che vede liberamente circolare le persone e le idee, è meglio che i vecchi confini e i sovranismi.

Ed ecco la domanda posta agli italiani:
Lei pensa che per l’Italia far parte dell’Unine europea sia…?
Un bene 44%
Un male 18%
Né un bene né un male 37%
Sono numeri importanti perché ribaltano la percezione che si ha in materia di Europa sì o no, legata ai “mi piace” durante le dirette di Salvini o di Di Maio sui social. O nel braccio di ferro sulla manovra economica.
Il dato è che meno di un terzo degli italiani è allergico a Strasburgo, all’idea di Europa, il fronte antieuropeista probabilmente è ancora più basso se si potesse andare a scandagliare le ragioni del perché è un male essere nell’Ue. Il numero importante è che quasi la metà degli interpellati all’Europa ci crede. Non essere europei o, meglio, europeisti, è frutto della propaganda politica.
Non si può tacere sul fatto che divulgare, come fatto dai media, che il 44% è favorevole per lasciar intendere “solo il 44%, il resto sono tutti contrari”, è disonesto giornalisticamente, e è fare  disinformazione e non informazione.
Ma c’è anche dell’altro.
La percentuale dei  favorevoli è aumentata del 5% rispetto all’ultimo rilevamento del settembre 2017.
Per di più, con buona pace dei ministri dei piani B o dei presidenti di commissioni bilancio che si dicono pronti a uscire dall’euro, gli italiani, quel popolo che citano nella loro manovra economica, l’euro lo vogliono e se lo tengono stretto.
Vediamo.
Favorevoli all’Euro 65% + 4% rispetto a primavera 2018
Incerti o contrari 34% (il dato non è stato scomposto ma come ben sappiamo i primi corrispondono generalmente a un 25/30% degli intervistati, ndr).
Ultimo dato relativo al Regno Unito in caso di nuovo referendum sull’uscita.
Favorevoli all’uscita 35%
Contrari 53%
Indecisi 11%
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