di STEFANIA PIAZZO – I dati sono oggettivi. Se non lo sono, è perché vengono strumentalizzati. Ci sono ad esempio dei numeri che parlano da soli. Basta non manipolarli. Facciamo un esempio: se il 44% degli interpellati è favorevole a qualcosa, non è vero che il 66% sia contrario a quella stessa cosa. Ma è più sbrigativo e approssimativo tirare una riga veloce e far dedurre quel che si vuole al lettore.
I numeri sono i dati ufficiali del sondaggio Eurobarometro del settembre 2018.
Cosa emerge? Che tutti vogliono mandare la Merkel a quel paese e i rappresentanti di Bruxelles ai lavori forzati? Per niente. Perché il 67% dei cittadini europei ritiene che l’adesione all’UE abbia portato dei vantaggi al proprio paese, dato più alto mai registrato dal 1983
Insomma, nonostante le troike, i rapporti deficit/pil, il cambio storico di moneta, le debolezze politiche della Comunità europea, si sta meglio anche se si sta peggio, se cioè il prezzo del cambiamento non è stato indolore. Un’Europa senza barriere, che vede liberamente circolare le persone e le idee, è meglio che i vecchi confini e i sovranismi.