di MARIO DI MAIO – A scanso di equivoci premetto che non sono parente né compaesano di Luigi Di Maio, ma devo ammettere che in prospettiva come alleati preferisco lui Grillo e Di Battista piuttosto che Alfano Lupi e Berlusconi. L’ ex Cavaliere infatti, invece di guardarsi la salute, manda in giro l’inutile Parisi nel tentativo di ricompattare il defunto centrodestra sotto la sua ennesima autoproclamata leadership. I tre andrebbero eliminati dal nostro futuro politico perché sostanzialmente contrari all’idea di Padania da sempre e alleati di Renzi in Europa tramite il Ppe e il Pse. Sono inoltre sostanzialmente cattoprogressisti come dimostrato dal loro comportamento “dialogante” nel corso del dibattito parlamentare sulla “Scalfarotto” e la “Cirinnà”. E sono anche inventori, insieme con Fini, dell’ interesse nazionale inteso come consacrazione dell’ eternità della “questione meridionale” a danno del Nord. Puntualmente l’ interesse nazionale compare anche nel progetto di schiforma attualmente sotto referendum. I pentastellati, viceversa, ci stanno aiutando contro Renzi molto efficacemente in Italia e sono nostri alleati in Europa. Certo, nessuno è perfetto e il futuro è nelle mani di Dio.