Siccità, arriva anche il macigno della cassa integrazione mentre la politica si sveglia ora con i commissari

”L’ipotesi di cassa integrazione per gli operai irrigui, paventata da un Consorzio di bonifica piemontese, è la più plastica dimostrazione dei rischi, che la siccità comporta anche per l’indotto idrico”. Così il direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), Massimo Gargano, intervenuto ad un webinar organizzato dalla Fondazione Ezio Tarantelli. Secondo l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, è questa l’immagine di una settimana, dove “la siccità continua a persistere sull’Italia settentrionale e, in assenza di serbatoi diffusi, le piogge non riescono più a recuperare un equilibrio idrico largamente deficitario”. Secondo l’analisi dell’Osservatorio, la grave crisi idrica della Lombardia non dà segnali di miglioramento: decrescono le portate dei fiumi Adda (sceso a 52 metri cubi al secondo), Serio ed Oglio (ora su livelli inferiori anche al 2022), Mincio (penalizzato dalla riduzione di portata erogata dal lago di Garda). L’entità delle riserve idriche risulta in calo, deficitaria rispetto alla media storica (-55,9%) ma superiore allo scorso anno (+12,59%). Tra i grandi bacini naturali, tutti sotto media, restano invariati i livelli del Verbano (38,5% di riempimento), calano quelli del lago di Como (18,2% di riempimento), mentre crescono leggermente quelli dell’Iseo (15,7% di riempimento) e del Benaco (37,1% di riempimento) che, nonostante l’ulteriore riduzione di 1 metro cubo al secondo nelle portate erogate, rimane vicino al minimo storico. In Piemonte, aumenti di portata si registrano per i fiumi Pesio, Stura di Demonte e Tanaro, mentre calano Orco, Sesia e Stura di Lanzo; piogge praticamente assenti nella confinante Valle d’Aosta, dove però è cresciuto il manto nevoso, che raggiunge i 157 centimetri a Valtournenche sulla Grandes Murailles. Per quanto riguarda il fiume Po, si registra una leggera ripresa nell’area deltizia, seppur continui a fluire al di sotto minimi storici in numerose stazioni di rilevamento a monte, scendendo a Piacenza addirittura 100 metri cubi al secondo sotto il precedente record negativo (fonte: Arpae). Nel resto dell’Emilia-Romagna, dove si sono registrate precipitazioni significative sia sulle pianure costiere a Sud della foce del Reno (mm 44) che sui rilievi romagnoli (mm 23), exploit dei corsi d’acqua di origine appenninica: il Savio raggiunge una portata di quasi 70 metri cubi al secondo, il Reno sale a mc/s 8,18, la Secchia segna un incremento di oltre 10 metri cubi al secondo e l’Enza di mc/s 11,5. Sui bacini di pianura e di montagna occidentali, la pioggia caduta è inferiore ai 10 millimetri.

Intanto, a pochi mesi dall’estate, ormai, si legge questo. – “A ora non c’è ancora un nome” sul commissario alla siccità. Ma “ci possono essere anche più commissari per quanto riguarda le opere”. Così il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a Radio Anch’io. “La nomina di un commissario – ha spiegato – serve per dare una sorta di pieni poteri in emergenza a qualcuno che possa superar passaggi burocratici”.

Buona fortuna…

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Reddito cittadinanza, altro giro di valzer per 192 posizioni. Bernardelli8: Non dimentichiamo chi lo ha barattato per quota 100

Articolo successivo

Tassi ancora in salita. L'Europa non ferma l'inflazione e impoverisce famiglie e imprese