SIAMO TUTTI CATALANI!

IMG-20180912-WA0006di DAVIDE CONSONNI – Eh  sì. quello che è successo a Barcellona fa sorridere.

Mi spiego meglio, dei giovani della  lega nazionalista si presentano  a  Barcellona convinti che fare i nazionalisti  sia la stessa cosa di essere indipendentisti.

Eh sì.  fa  sorridere questa cosa….

Tralasciando la parte comica e introduttiva passiamo alla parte di cronaca e pensiero. Molti indipendentisti stanno uscendo e sono usciti da quella lega appunto perché non combatte più per l’ indipendenza della Padania e l’autodeterminazione dei Popoli, questi ragazzi si presentano a  Barcellona con la bandiera della Lega.

La Lega attuale  è nazionalista e  si è messa in quella parte chiamata “destra”, inutile dire che gli indipendentisti  non sono di destra anzi, la maggior parte sono antifascisti come evidenziato dai Catalani.

Gli indipendentisti non sono   né  neri né rossi, è chiaro che il cambiamento fatto negli ultimi tempi dalla Lega non c’entra nulla con l’essere indipendentista.

Noi siamo un’altra cosa, siamo per la libertà della nostra terra, non siamo per le dittature, vogliamo   essere appunto indipendenti da uno stato centrale, che ogni anno ci ammazza di tasse e non ci lascia la nostra libertà.

Noi come indipendentisti del Grande Nord abbiamo partecipato ad una manifestazione a Milano, con i nostri fratelli catalani, dove appena hanno saputo del nostro addio alla Lega e del nostro progetto, si sono uniti con la nostra lotta e con grande orgoglio abbiamo cantato insieme l’inno catalano.

La Lega appunto è diventata nazionalista quindi fa  parte del sistema, forse questi ragazzi a Barcellona volevano fare una gita fuori porta; sono d’accordo, potevano lottare per altro, magari per Roma visto che ormai sono parte del sistema.

Ci vediamo sabato 15 settembre  a Venezia!IMG-20180912-WA0007

Rinasce_la_Speranza_Padania_Venezia_15-settembre-2018_miniatura

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

L'ideale indipendentista è sostenuto da uomini preparati?

Articolo successivo

Le ragioni del Nord buttate sul letto di Procuste