di MARIO DI MAIO – La chiamano democrazia “inclusiva”: si tratta di norme non appartenenti al diritto positivo interno o internazionale che si ricavano dai princi’pi introdotti nei paesi U.E. dalla giurisprudenza dell Corte Europea. Hanno la caratteristica di inserire nella pratica giuridica dei singoli stati ” diritti umani” sovente incompatibili con le leggi da essi promulgate. Cosi’ ad es. per merito di un “diritto di emigrare” corredato dalla scelta del Paese dove stabilirsi, si stanno riversando in Europa milioni di persone che gli europei non vorrebbero inglobare oltre una certa misura, ma l’accoglienza generalizzata creata dalla democrazia “inclusiva” apre le porte a chiunque anche se privo di un qualsiasi documento di identificazione. E gli accertamenti successivi sono lunghi, difficili e sopratutto “impugnabili”. Inoltre l’insipienza dei governi italiani ha depenalizzato il reato di immigrazione clandestina che hanno intenzione anche di abolire del tutto.