Sequestro e oscuramento inchiesta Fanpage su Durigon. Il Tribunale procede prima di un processo. Reazioni a catena in tutta Italia

“Il Tribunale di Roma vuole sequestrare e oscurare i contenuti dell’inchiesta Follow The Money del team Backstair di Fanpage.it su Claudio Durigon e sui fondi della Lega. Si tratta di un provvedimento che rimanda a pratiche mai utilizzate in Italia che limita la liberta’ di stampa e che ci riguarda tutti. Per questo non possiamo stare in silenzio. Come giornalisti, come lettori e come cittadini”. Lo rende noto la redazione della testata online, spiegando di aver ricevuto un decreto del Tribunale di Roma che dispone il sequestro, mediante oscuramento dell’inchiesta. “Avevamo mostrato un video – spiega la redazione – in cui l’onorevole Claudio Durigon diceva a un suo interlocutore che non bisognava preoccuparsi dell’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni di Euro che la Lega avrebbe sottratto allo Stato italiano perche’ il generale della Guardia di Finanza ‘l’abbiamo messo noi'””. “E’ una cosa che non e’ mai successa – rimarca Fanpage – perche’ la Costituzione, all’articolo 21, dice che non si puo'”. “Nei prossimi giorni – aggiunge il giornale online – potreste non vedere piu’ alcuni contenuti di Fanpage.it, per una decisione di un Tribunale che contestiamo con forza. Quella che stiamo subendo oggi noi di fanpage.it e’, a nostro avviso, una grave violazione della liberta’ di stampa. E un precedente pericoloso e intimidatorio che ci riguarda tutti. Come giornalisti. Come lettori. Come cittadini. Per questo non possiamo stare in silenzio”.

La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dell’inchiesta pubblicata da Fanpage “Follow the money”, sull’ex sottosegretario Claudio Durigon e i fondi della Lega. Il provvedimento è partito da una querela del comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, tirato in ballo dal dirigente della Lega durante una conversazione registrata.

«Riteniamo che quello del Tribunale di Roma sia un atto abnorme, gravissimo e inaccettabile che lede pesantemente il diritto di cronaca, garantito dalla nostra Costituzione», rilevano Federazione nazionale della Stampa italiana e Sindacato unitario giornalisti della Campania che, in una nota congiunta, «esprimono solidarietà ai colleghi della testata online» e si dicono «pronti a mettere a disposizione i propri uffici legali per ricorrere contro quest’atto. È ora di mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. È uno degli elementi – concludono Fnsi e Sugc – che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa».

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