di ANGELO VALENTINO – Sembra abbiano rivoluzionato il mondo, invece macchè…La legge di bilancio ha fatto alzare lo spread, è costata a imprese e famiglie più interessi e il rialzo del costo del denaro. Poi, in Parlamento non l’hanno neppure messa in discussione. Il Parlamento non serve, basta comandare.
Nessun disegno di legge di iniziativa popolare è arrivato in porto. Il Parlamento non serve, basta comandare.
Su 23 testi arrivati in parlamento nessuno è diventato legge.
Sei mesi senza trasparenza sui decreti attuativi. Openpolis rileva che “Continua il silenzio del governo sull’attuazione del programma. Il sito di Palazzo Chigi per il monitoraggio dei decreti attuativi non è aggiornato dal 9 luglio scorso. Un atto grave e preoccupante considerando che è l’unico modo per avere dati ufficiali sull’implementazione delle leggi approvate dal parlamento.
Siamo al 12°decreto legge presentato dal governo. “Il 23 dicembre il consiglio dei ministri ha deliberato un nuovo decreto legge, già al centro di polemiche. Parliamo del decreto Ncc, presentato dal ministro Toninelli in seguito all’approvazione del maxi emendamento del governo sulla legge di bilancio”.
Insomma, un mare di proclami, di dirette sui social, e poi dentro nulla. Il vuoto. Non possiamo non approfondire per capire affondando le mani nei dati dell’ultimo corposo dossier di Openpolis.
rassegna stampa
di OPENPOLIS – Se si vuole analizzare l’azione di governo non si può non partire da un’analisi dei decreti legge emanati dallo stesso. Dei quattro governi analizzati l’esecutivo Conte è quello che nei primi 6 mesi di attività ne ha deliberati di meno. Un aspetto che di per sé potrebbe essere positivo, ma se non controbilanciato dalla presentazione di disegni di legge, rischia di lasciare la mole di proposte legislative relativamente bassa.
I dati ci raccontano esattamente questa dinamica. Dei quattro governi analizzati, solo l’esecutivo Gentiloni aveva presentato meno provvedimenti nei primi 6 mesi di governo. Escludendo le ratifiche dei trattati internazionali, il governo Conte ha deliberato in consiglio dei ministri 21 provvedimenti (11 decreti e 10 disegni di legge), 2 in più del governo Gentiloni che però aveva presentato più decreti legge. Va anche detto che il governo Gentiloni arrivava in un momento storico differente: alla fine di una legislatura già avviata, dopo altri 2 governi a guida Pd, e quindi con meno necessità di implementare una determinata agenda di governo. Come anticipato il confronto più calzante è con il governo Letta, nato in un contesto analogo e con presupposti simili: l’esecutivo nei primi 6 mesi deliberò 16 disegni di legge (senza contare le ratifiche dei trattati internazionali) e 15 decreti legge, per un totale di 31 provvedimenti, 10 in più del governo Conte.
dossier integrale: https://www.agi.it/politica/rapporto_governo_lega_m5s-4786844/news/2018-12-31/