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Se Prodi è l’eminenza grigia dell’immigrazione forzata. Ecco le prove!

prodi

di SERGIO BIANCHINI – Nel settembre 2007 raccolsi le ultime iscrizioni nel mio istituto comprensivo. Su circa cinquanta alunni stranieri solo due provenivano dall’Africa nera, di cui uno per adozione e l’altro per spostamento della famiglia. Il grosso degli stranieri iscritti era formato da Albanesi, Rumeni, Marocchini, Sudamericani.

Nella mia mente il motivo del basso numero di neri era chiarissimo. L’Africa nera non si affaccia sul mediterraneo e dista dalla costa superiore dell’Africa dai 2 ai 3 mila chilometri di cui gran parte desertici.

Ma a partire dal 2008 l’afflusso di “migranti” neri è cresciuto in maniera esponenziale evidente a tutti. E continua a crescere. Cosa è cambiato in pochi anni perché ciò avvenga?

Ho già sottolineato più volte la menzogna con cui il nostro governo maschera i prelievi di migranti attuati direttamente sulla costa libica chiamandoli salvataggi.

Ma non avevo chiaro il meccanismo per cui coloro che arrivano sulla costa stessa provengono prevalentemente dall’Africa nera occidentale e centrale , in primo luogo dalla Nigeria che è lo stato più ricco dell’Africa. L’economia dello Stato è in forte crescita, come dimostrano i dati del Fondo Monetario Internazionaleed attualmente il tasso di crescita è del 4,5% annuo. Nel 2012 il PIL è stato di 453 miliardi di dollari, superando quello del Sud Africa, fermo invece a 384 miliardi di dollari. Dal punto di vista religioso la popolazione si divide quasi perfettamente tra cristiani e mussulmani.

La risposta all’enigma dell’aumento recente e progressivo di importati dall’Africa Nera l’ho avuta leggendo la biografia e alcune interviste di Romano Prodi.

Ebbene, Romano Prodi dopo la sfiducia del 24 gennaio 2008 che lo costrinse alle dimissioni da capo del nostro governo si è posizionato nella militanza “Africana”.Inoltre, guarda caso, nel 2008 era in corso la campagna elettorale americana con Obama candidato del partito democratico contro il repubblicano John McCain. Il 4 novembre 2008 Obama vinse le elezioni.

Sempre per caso, Il 12 settembre 2008 , il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha conferito a Prodi l’incarico di presiedere un nuovo Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana per studiare il rafforzamento delle missioni di peacekeeping svolte dall’ UA su mandato ONU.

Prodi è un uomo con grandissima esperienza industriale e finaziaria prima che politica. Dagli anni 70 ha ricoperto innumerevoli incarichi di grande peso organizzativo in imprese enormi sia nel settore privato che pubblico. Solo nel ‘94 scese totalmente in campo con la politica contro Berlusconi e per 14 anni, fino al fatidico 2008, svolse un ruolo da protagonista di massimo livello.

Nell’ottobre 2012, in aggiunta all’incarico precedente ONU-UA è stato nominato Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahel.

Ebbene, la spinta della importazione di migranti dall’Africa Nera si è moltiplicata proprio in questi anni e da 3-4 anni ha assunto proprio le caratteristiche smaccate dell’accompagnamento sulla riva da un lato e del prelievo alla riva dall’altro . Un unico progetto che impegna i vertici ONU, USA, ITALIA.

Forse adesso la sconfitta di Obama toglierà forza a questa violenta aggressione alla sovranità sia Italiana che Europea, fatta subdolamente con la penosa copertura dell’umanesimo e dell’emergenza . Copertura però assolutamente insufficiente a nascondere la realtà del prelievo volontario da parte delle nostre navi a cui si aggiungono molte altre comprese quelle ENORMI di Medici Senza Frontiere. E tutte queste navi anche non italiane, necessariamente col consenso del governo Italiano, depositano i “salvati” in Italia anziché sul territorio della loro bandiera come prevede la legge del mare sui salvataggi.

Qui da noi poi decine di associazioni umanitarie, che però non amano l’umanità local, insegnano passo passo i trucchi giuridici tramite i quali viene rallentata la procedura di esame della richiesta di asilo e il successivo, logico e legale ma inesistente, provvedimento di rimpatrio dei non aventi diritto.

Ed allora non sono il fato, la povertà del mondo, la sventura a costringerci dentro un cerchio sempre più stretto di arrivi angoscianti e costosissimi. E’ la cupola del mondialismo assieme alla nostra doppiezza e cecità interiore.

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