di MARIO DI MAIO – Se,invece di andare a predicare in Cina, Mattarella si dedicasse a “convertire” i “paesani” Crocetta in materia di sprechi e Orlando in materia di espulsioni di “richiedenti asilo”, nell’ ipotesi peggiore il bel Paese risparmierebbe un mucchio di soldi, cioe’ quelli dei suoi inutili, patetici e costosissimi spostamenti in giro per il mondo. Invece preferisce dedicarsi alla messa in guardia dell’ orbe terracqueo verso la politica pericolosissima di Trump e, ovviamente, dei non meno pericolosi “populisti” europei, tanto per far “conoscere” Salvini anche all’estero. Un tempo il presidente della Repubblica italiana, per Costituzione super partes, si industriava di fornire un’ immagine pulita e uniteria del bel Paese. Viceversa da un po’ la nostra democrazia politicamente corretta si e’ inventata una sorta di Predicatore “aggiunto” della Repubblica cattoislamica del centrosinistra. Dopo le dimissioni del pifferaio etrusco (bidimissionario) per un attimo mi ero illuso. che si potesse votare presto, ma mi rendo conto che, avendo lui ancor piu’ potere di un mese fa se ne parlera ‘ nel 2018 anche per il noto “buon senso ” che nelle crisi fa capolino nel centrodestra.