
di STEFANIA E ROBERTO PIAZZO – Breve digressione familiare firmata a quattro mani attinta dalle pagine di facebook, dove Roberto Piazzo, figlio di un fratello di mio nonno, veneto emigrato al Sud per sposare una siciliana, ha manifestato tutto il suo disappunto storico e civile contro la toponomastica del Comune di Barcellona. Comune che, come tanti, in Italia, celebra gli eroi del risorgimento, con la dedicazione di strade, piazze, vie. Peccato che spesso siano stragisti, assassini, trucidatori di popolazioni inermi, gli eroi appesi sul marmo all’angolo delle strade. Ma la vulgata scolastica li ha elevati al rango di intoccabili. La politica figuriamoci poi se tocca la parte retorica del Risorgimento: i vincitori sono sempre santi.
Ecco cosa scrive mio cugino Roberto, chirurgo curioso e attento, precisino come tutti i Piazzo: “Le sorprese non finiscono mai. Questa mattina, parcheggiando accanto casa mia, all’inizio di una via confluente con la mia nuova “ fratelli Bandiera” , ma con la quale condivido un’entrata secondaria, mi accorgo che abito anche in via “ Carlo Pisacane” . Sapete, un altro “ eroe” risorgimentale. Chi non ricorda quella famosa ( ahimè ) poesia “ la spigolatrice di Sapri ? “ Eran trecento, tutti giovani e forti e sono morti ….”Ma forse non tutti sanno che la spigolatrice, era solo una contadina di nome Rosa Ferretti, che insieme ad altri contadini raccoglieva il grano, spigolavano, appunto. Era il 1857. E qui, si fa per dire, comincia il bello. Il Pisacane, essendo giunto a conoscenza dell’ inizio di una rivolta contro i Borbone nei pressi di Sapri , fece uscire dalla galera 323 ergastolani, rinchiusi per crimini comuni e organizzò la famosa spedizione. Non avendo trovato alcuni riscontro circa la sommossa popolare organizzò la sua trucidando la povera Rosa Ferretti e tanti altri contadini intenti a lavorare nei campi. Ma, evidentemente, non aveva fatto bene i conti e così gli abitanti di Sapri , rispondendo alla loro violenza, uccisero Pisacane ed altri celebrati eroi, mentre la maggior parte venne consegnata all’esercito borbonico. 80 elementi videro trasformare la loro condanna a morte in ergastolo. In tutta questa faccenda non vedo né onore né gloria per il Pisacane.
Rivolgo , quindi, un sommesso appello agli esperti di toponomastica, che in questo momento si stanno dando un gran daffare a titolare strade e piazze di Barcellona: prima di concedere glorie non dovute ai personaggi del risorgimento uno sguardo critico su quella per noi triste realtà sarebbe cosa di buon senso.
La Sicilia è stata da sempre una culla di cultura, di arte e di bellezza. Attingete dai suoi figli che ne hanno accresciuto il suo fascino nel mondo. Celebratela come una madre infelice , con lo stesso amore che lei ha profuso per tutti noi.