di ANGELO VALENTINO* – L’altro giorno ho letto proprio su lindipendenzanuova un accorato appello per far sì che il residuo fiscale, le tasse che Roma ci deve restituire e che come lombardi non vediamo mai, non si fermino ai 10 miliardi di trattativa sull’autonomia regionale. Entro nel merito per dire che le cose stanno messe ancora peggio! Eh sì, caro direttore e caro Bernardelli! Parlando con un amico al bar, di fede leghista, l’amico ha iniziato a dire che…. c’è un errore di fondo, perché quei 10 miliardi discussi da Maroni prima e da Fontana adesso non c’entrano un fico secco col residuo…
E il leghista sotto copertura dice: “L’autonomia intesa da Stefano Bruno Galli, e per cui abbiamo votato, non dà possibilità di tenerci i soldi (i 54 miliardi) ma solo di permetterci di gestire quelli che già ci lasciano. In sostanza i 54 miliardi continueremo a darglieli…noi (lombardi)”.
Giusto per essere chiari, insomma. Con quel referendum abbiamo chiesto solo di gestire (e quindi lasciarci qui) 10 o più miliardi di “specialità”. Capirai! E ora, come apprendiamo dalla stampa e pure dalle critiche dei compagni di partito della Lega di governo, Roma non ci darà 10 miliardi e ne terrà i soliti 54 come sempre. Forse, e dico forse, e chissà tra quanti anni, ci lascerà gestire i 10.
E allora? La speranza degli illusi promotori del referendum era che nel tempo e vista la buona gestione lombarda dei denari, Roma si convincesse a lasciare un margine di autonomia di spesa. Magari innescare la stessa mentalità nelle altre regioni per dare inizio di fatto a quel federalismo fiscale di cui i decreti attuativi sono fermi in un cassetto a Roma dal 2009.
Ma di questo non si legge nulla, nessun ministro ne parla. Tv e giornali ce la menano solo con la questione dei barconi, del razzismo. E noi sinceramente ne abbiamo le palle piene.
*responsabile Grande Nord provincia Milano, co fondatore Grande Nord