di ROBERTO BERNARDELLI – La notizia l’abbiamo letta tutti, lunedì 16 luglio sul muro della sede di via Bellerio, sul lato della superstrada Milano-Meda, campeggiava la gigante scritta Grande Nord. La cronaca nuda e cruda ci dice che il palazzo del segretario della Lega nonché ministro dell’Interno non è inviolabile. E’ davvero ben vigilato? Qualcuno può eludere la vigilanza pur stando all’esterno sul marciapiede, a meno che non interessi a nessuno che ignoti si cimentino in opere di murales e scritte sui muri?
C’è chi dice che vuole difendere gli italiani da tutto e da tutti, chiudendo i porti come prova di forza, ma poi non sa gestire al meglio la vigilanza di casa sua, pur essendo capo supremo del Viminale? Tolleranza zero in mare e sorveglianza zero a Milano? Così, è solo un dubbio….