di ROBERTO BERNARDELLI – Scappano tutti da questo paese che soffoca la libera iniziativa. Laredazione ecoonmia del Corriere della Sera pubblica un report che fa venire i brividi. Si legge infatt che l’Italia perde a ritmo continuo le menti delle sue piccole e medie aziende innovative: “negli ultimi quattro anni il 20% dei fondatori ha infatti lasciato il Paese. Non tutto, però, è negativo: ci sono città come Milano e Torino che registrano ottime performance. A dirlo è il rapporto Startup Heatmap dell’European Startup Initiative, che fotografa la situazione delle startup nel Bel Paese”.
Guarda caso, il Nord regge ancora il colpo…
Infatti è critica la realtà a Roma, “che passa dalla 38esima posizione all’80esima su un totale di 107 nella classifica delle città scelte dai creatori di startup. Decisamente meglio Milano, che si piazza ottava nella classifica, Torino (27esima), Trento (38esima) e Bologna (46esima), tutte fra le prime cinquanta città. La città italiana che ha incrementato maggiormente le proprie performance è Torino, che ha guadagnato terreno (prima era ottantesima), mentre Milano si conferma tra le prime dieci in Europa e attrae soprattutto fondatori dal sud del continente, ma anche da Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo”.
Che dire? Continuiamo a far credere che la ripresa arriverà mettendo un tetto al contante.
Chi scappa e chi rimane
Di quel 20% di fondatori di nuove società che lascia l’Italia, solo il 27% mantiene affari con il nostro Paese. E quelli che scelgono di rimanere? Sono quelli che registrano il livello di internazionalizzazione più basso tra i Paesi europei (29%). Secondo il report, Milano attira attenzione anche da Londra, e nello specifico sarebbero gli italiani emigrati che tornano a guardare al proprio Paese in un’ottica di business. «La città ha guadagnato terreno per le attività di e-commerce», ha osservato Thomas Kosters, co-fondatore di Startup Heatmap Europe. «Inoltre, un numero impressionante di start-up internazionali ha uffici di installazione a Milano, come Spotify e Deezer, Trivago, Deliveroo e Foodpanda». Il capoluogo lombardo è infatti considerato l’anello di congiunzione per le startup del Sud Europa, mantenendo collegate Madrid, Barcellona e Lisbona.