di BRUNO DETASSIS – Dalle 50mila alle 70mila donne, costrette a prostituirsi, e circa 150mila uomini, in gran parte giovani migranti, sfruttati per il lavoro forzato: sono le cifre del fenomeno della tratta in Italia, fornite da Caritas Italiana alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta. L’Italia infatti, spiega la Caritas in una nota, rappresenta da sempre il naturale corridoio di accesso all’Europa, al grande sogno di pace e dignita’ per tanti uomini, donne e bambini del continente africano, e non solo. In occasione della Giornata, l’organismo pastorale della Cei ha pubblicato un dossier sull’Algeria, “uno dei tanti purgatori di migranti dimenticati”, crocevia di flussi migratori provenienti da ogni parte dell’Africa che si intrecciano in un Paese difficile. “Negli ultimi anni – spiega Caritas – una concorrenza di fattori come l’incremento dei movimenti migratori nell’Africa sub-sahariana e in Africa occidentale, insieme alla paura delle violenze in Libia e al peggioramento della situazione economica tunisina, hanno trasformato l’Algeria in una meta molto ambita per centinaia di migliaia di migranti che hanno nel cuore il sogno dell’Europa. Un sogno che troppo spesso si infrange contro la miope politica migratoria degli Stati europei, in particolare per tante donne, giovani e bambini, prede di trafficanti senza scrupoli e sempre piu’ ridotti in condizioni di vera e propria schiavitu’ per lo sfruttamento sessuale e lavorativo”. Nel dossier, tra l’altro, Caritas rende note le somme pagate dai migranti ai trafficanti per arrivare in Europa, che ammontano a piu’ di 15 miliardi e mezzo di euro, mentre i costi della politica europea per il controllo delle migrazione nello stesso periodo ammontano a quasi 13 miliardi di euro.