di Corrado Callegari – Una cosa è certa. Che la burocrazia è virale, non teme catastrofi, carestie. Non c’è dubbio che non perde tempo nel proporre sanzioni, mentre chi deve pagare le tasse non sa ancora se i termini saranno dilazionati, se e quando vi saranno i moduli per chiedere i famosi 600 euro per il mese di marzo per le partite iva e gli autonomi.
Ma tranquilli che l’autocertificazione, e forse siamo alla quarta, se consideriamo chi doveva entrare e uscire dalle prime zone rosse, senza contare il provvedimento dell’8 marzo scorso, quella è pronta in un fulmine.
E’ corretto, è sacrosanto controllare e monitorare. Ma perché sempre a velocità variabile? Perché lo Stato è forte con i deboli e debole con i forti? Perché stiamo pagando la sottovalutazione di un fenomeno? Perché non si sono svegliati prima nel chiedere di rompere il tabù dei tamponi che possono essere fatti solo dall’Istituto superiore di sanità e non nei laboratori disponibili? Perché gli asintomatici non sono stati considerati e non lo sono tutt’ora per il ministero un fenomeno scientificamente “pericoloso” per la diffusione del virus?
Noi ci autocertificheremo ancora, lo Stato si è già da solo autocertificato assente, pesante e malato di se stesso. Mortalmente.
Corrado Callegari – Partito dei veneti/Grande Nord