Sanità e zero federalismo – La Calabria si lamenta per i 320 milioni per i viaggi della speranza

di Cassandra – Si lamentano che i disservizi e la malasanità calabrese producono spese per 320 milioni di euro. Tanto costano i viaggi della speranza di chi per curarsi è costretto a venire al Nord.

Ma va ricordato che i disavanzi  e i conti in rosso della sanità calabrese non arricchiscono il Nord. Anzi. Per coprire i buchi ci pensano le nostre tasse. Il sistema “compensa”. Anzi, è solidale, perché questo è il federalismo in salsa romana. Altrimenti è sperequazione ed egoismo del Nord…

Leggiamo a questo punto le dichiarazioni del governatore calabrese. “La sanità negli ultimi 12 anni è stata governata da commissari mandati in Calabria come se si trattasse solo di vigilare su un sistema ingovernabile, a causa della corruzione o della ‘ndrangheta. Molte volte in Calabria la ‘ndrangheta, che fa schifo, diventa però anche un alibi per abbandonare la nostra Regione a se stessa”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista al Tg4. “Allora ho chiesto al governo di nominarmi commissario per la sanità: voglio assumermi la responsabilità di fare della crisi un’opportunità per riformare il sistema sanitario calabrese – continua -. In qualche giorno ho aumentato i posti letto in terapia intensiva di una decina di unità. Purtroppo solo riorganizzando le risorse a nostra disposizione: mancano anestesisti, mancano rianimatori. La Calabria spende 320 milioni di euro all’anno per i calabresi che vanno a curarsi in altre Regioni, perché la nostra non riesce ad assicurare loro le cure: è una cosa inaccettabile”.

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