di CORRADO CALLEGARI – Ci stupisce con effetti speciali. Non gli basta il Viminale. Incontra una decina di imprenditori con cui parlare della manovra economica, al posto di Di Maio. Che il giorno dopo fa sapere di vederne tre volte tanti, di imprenditori, essendo il ministro dello sviluppo economico. Poi va in Israele e combina un guaio diplomatico parlando come la sciura Maria del mercato, dando dei terroristi agli hezbollah. Mentre l’esercito italiano è lì.
A Matteo Salvini manca di presentarsi alla prossima mietitura a petto nudo da ministro in pectore dell’Agricoltura. Quale altro ministero diventerà suo nei prossimi giorni? Studia già da cardinale col rosario in mano, potrebbe anche pensare di cambiare Stato e controllare il mondo dal balcone dell’Angelus. In fin dei conti, papa Francesco è un mondialista, alla manifestazione dell’8 dicembre a Roma, lui non c’era.
Facendo miracoli, dopo aver abbandonato il No euro, aver odiato l’Europa che però non può mollare, sposato il reddito di cittadinanza dopo che tre anni fa da Marsala lo battezzava “elemosina di Stato”, aspettiamo che diventi spirito santo. Un ministro uno e trino, come già è adesso. Così in cielo come è in terra, si dice…