di CORRADO CALLEGARI – Amare e odiare i prefetti è una costante nella strategia politica della Lega. Raccolta firme e leggi per abolirle ce ne sono state. Di certo il cambio di linea del segretario Salvini ha riportato indietro le lancette della storia. Se il suo predecessore Roberto Maroni invocava sul territorio i “sindaci guerrieri” e il primo cittadino Tosi a Verona era preso ad esempio di buon governo della sicurezza, allo stesso tempo Bobo dal ministro dell’Interno non osò mettere in discussione i prefetti tanto detestati dal suo partito. Aumentò semmai le loro nomine. Al punto che la battaglia prefettizia, storica pietra miliare della Lega, quella originale, subì un contraccolpo.
Ora Salvini vuole spostare il tema sicurezza e gestione del territorio ai prefetti, lasciando ai sindaci i tombini, ammesso abbiano ancora i soldi per ripararli.
La questione è questa: i prefetti possono ‘supplire’ ai sindaci ‘distratti’ se il contrasto al degrado non è efficace: è la sostanza della direttiva ai prefetti del ministro dell’Interno. Sperando non siano i prefetti distratti da altro, e le situazioni non mancano, la cronaca ne dà diffusamente notizia spesso.
La giustificazione è che siccome i sindaci hanno tanto altro da fare, meglio dare in mano il territorio al funzionario del governo che abita in loco nel palazzo della Prefettura.
Non conta più il voto, magari il programma elettorale e quindi la linea di gestione del territorio voluta dai cittadini. Ci pensa l’uomo del Viminale. L’uomo forte. Uno sta a Roma, l’altro sta in provincia e rende conto a Cesare di tutto.
Coerenza? Perché pretenderla?
Lo stesso ministro dell’Interno, in periodo estivo, quando la stampa era abituata alle esternazioni di Umberto Bossi, non fa mancare il suo verbo e afferma, il 16 agosto 2017: una legge per abolire i prefetti e dare più potere ai sindaci. Sul tormentone affaritaliani apre persino un sondaggio tra i lettori.
Incredibile ma vero. Tanto il web è una spugna che cancella e raschia via tutto.
Qualcosa però resta….
Sicurezza: Caparini, abolire prefetti e demandare competenze a amministrazioni locali
ROMA, 13 GIU – “I prefetti sono un inutile residuato del periodo napoleonico. Aboliamo la loro figura per eliminare un’istituzione superflua, assolutamente costosa e con conseguente vantaggio per i conti pubblici. Lo sosteniamo da sempre e mutuando Luigi Einaudi anche noi pensiamo che la figura del prefetto sia un ostacolo per un ordinamento veramente democratico. E’ necessario demandare le loro funzioni ad altri organi come la regione, le province (finché ci saranno), i comuni e il questore. Con la nostra proposta garantiamo un notevole risparmio economico eliminando inutili quanto costosi duplicati”.
Lo dichiara Davide Caparini, il responsabile della comunicazione della Lega Nord, che è il primo firmatario della proposta di legge per il trasferimento delle competenze del prefetto al presidente della regione, al presidente della provincia, al sindaco, al questore e alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. (2013)
E il 17 maggio 2018 su Il Cittadino di Lodi si legge….
Poteri alle Province e “revisione” delle prefetture, con la soppressione della figura del prefetto. «È stato presentato dai senatori della Lega un ddl che prevede la restituzione a province e città metropolitane delle competenze a loro sottratte, a partire dal 2011, dalle sciagurate riforme “Salva Italia” e “Delrio” – spiega il senatore lodigiano Luigi Augussori, tra i firmatari -. È previsto anche un riassetto delle prefetture, enti che risultano essere il braccio lungo del governo centrale sui territori, a favore di una ripartizione più equa dei poteri tra comuni, province ed altri enti locali».
Il disegno di legge ritiene opportuno sopprimere la figura del prefetto, attribuendone le funzioni ad altri organi, quali la provincia, il comune e il questore. «Una decisione necessaria – così recita il testo – in quanto è incontestabile che negli ultimi anni le prerogative e il ruolo del prefetto nell’ordinamento giuridico italiano risultano ingiustificatamente potenziati». E ancora: «Il prefetto è una figura della pubblica amministrazione che deve necessariamente essere abolita».
Ed è il 5 luglio 2011 quando Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega, affermava, proponendo a sua volta un progetto per l’abolizione del prefetto:
Carroccio a Montecitorio Marco Reguzzoni, spiegando che si tratta di enti eletti dal popolo a differenza dei prefetti, definiti “la longa manus del centro”. “Mi chiedo – ha detto Reguzzoni – perché si parla tanto di abolizione delle Province e nessuno fa notare che andrebbero soppressi i prefetti”. L’esponente leghista ha quindi rilanciato: “Torniamo in aula, magari a fine settembre-primi di ottobre, con una nostra legge che ridisegni non solo le Province ma tutti gli enti collegati”.