Rompicapo spagnolo: catalani al governo ma con amnistia…

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Sono 22 gli indipendentisti catalani eletti al Parlamento spagnolo ma, di questi, 5 sono incarcere a Madrid e sotto processo davanti al Tribunale supremo per il tentativo di secessione della Catalogna dell’ottobre 2017. Tra questi c’e’ Oriol Junqueras, leader dell’Erc, partito che ha ottenuto 15 seggi che potrebbero ancora far gola al socialista Pedro Sanchez in cerca di una maggioranza. E ci sono anche i ‘due Jordi’, Sanchez e Turull, promotori del referendum secessionista di un anno e mezzo fa.

Per questi cinque si apre ora un vero e proprio rompicapo: come potranno esercitare le loro funzioni parlamentari dalla
prigione? “Perche’ diventino pienamente deputati o senatori, dovranno innanzitutto prestare giuramento sulla Costituzione
spagnola. Ed e’ possibile che la giustizia li autorizzi a uscire temporaneamente dal carcere per prendere possesso del loro
seggio parlamentare”, spiega a Le Figaro lo storico Benoit Pellistrandi, esperto di Spagna e autore di un recente libro
sulla Catalogna, ‘Il labirinto catalano’.

Una volta insediati, i deputati godranno dell’immunità’ parlamentare. “Ma questo non dovrebbe cambiare molto le cose dal
punto di vista giudiziario”, sottolinea Pellistrandi: “Alcuni di loro sono gia’ eletti al parlamento catalano, e vengono giudicati
proprio per reati che avrebbero commesso nell’esercizio delle loro funzioni”.

La soluzione, suggerisce lo storico, dovrebbe invece essere “politica”: “Con la vittoria dei socialisti, che non hanno ottenuto la maggioranza assoluta, la cosa piu’ probabile e’ un’amnistia per gli indipendentisti condannati” nel processo che dovrebbe chiudersi “prima dell’estate”. “Uno scenario impossibile – conclude Pellistrandi – se alle elezioni avesse vinto la destra”.

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