Inchiesta choc del Corriere della Sera che riporta, testuale, come i romani buttino “nel pattume il 40% del cibo acquistato e la raccolta dell’organico con relativo smaltimento costa circa 30 milioni l’anno, mentre il recupero è su base volontaria”.
Come mai nella capitale lo spreco alimentare, circa il 40% del cibo, è così alto? E dove finisce il pattume? Recita il Corsera che rappresenta un costo di 30 milioni di euro per Ama, la municipalizzata del Comune”. E dove finisce? Ama0 “raccoglie l’organico e lo spedisce al nord Italia per lo smaltimento. Nella Giornata mondiale dedicata alla spreco alimentare i dati di Ama, aggiunti a quelli del Campidoglio, mostrano una situazione che in città risulta molto preoccupante, a fronte di un recupero di cibo destinato ai bisognosi ancora molto debole. Nei mercati operano solo i volontari e i poveri a Roma sono 600 mila secondo i dati Istat”.
Forza Roma!